La prima tra le banche popolari ad iniziare la trasformazione in società per azioni sarà tra un mese Ubi Banca. L’assemblea degli azionisti, chiamata ad approvare il passaggio considerato obbligatorio dalla riforma del settore varata dal governo Renzi, è stata infatti convocata per sabato 10 ottobre.L’appuntamento per i soci, si legge nell’avviso di convocazione pubblicato oggi dall’istituto, è alle 9.30 presso la Fiera di Brescia.
Collegamenti video a distanza anche con Bergamo, Jesi, Cuneo e Milano. Il numero massimo di deleghe conferibili al singolo socio è pari a 10. Chi non voterà a favore della trasformazione in spa potrà avvalersi del diritto di recesso. Ci sono però dei limiti, stabiliti da Banca d’Italia, all’esercizio del diritto di recesso. Infatti, secondo quanto emerge dalla relazione illustrativa dei consigli dell’istituto all’assemblea straordinaria del 10 ottobre, Ubi Banca ha fissato all’11,74% la soglia minima di common equity tier 1 fully loaded sotto cui non intende scendere e di conseguenza ha limitato a circa 350 milioni di euro l’esborso massimo per il diritto di recesso. La soglia dell’11,74%, calcolata come media aritmetica tra la richiesta Bce (9,5%) aumentata di un buffer di 150 punti base e il dato (a sua volta medio) di un benchmark europeo (pari al 12,48%), consente una discesa di 59 punti base rispetto al 12,33% fully loaded comunicato da Ubi a fine giugno. Ammontare che si traduce in circa 350 milioni rispetto a una capitalizzazione di 6,3 miliardi di euro ovvero, in base al prezzo di recesso fissato a 7,288 euro per azione, in circa il 5% delle azioni attualmente in circolazione. I numeri sono comunque provvisori, dato che dovranno essere ricalcolati, aggiornando eventualmente i dati sulla base della richiesta della Bce e della media delle banche europee, una volta conclusa la procedura che potrà completarsi anche oltre un mese dopo la data dell’assemblea.