E’ stato raggiunto l’accordo tra Fabi e Gruppo Banca Popolare di Bari: la fusione per l’incorporazione di Banca Caripe e Tercas nel più grande istituto bancario del Meridione è divenuta dunque ufficiale.
Tutte le “vecchie” filiali avranno da qui in avanti un nuovo logo all’esterno ma la novità più importante sarà nella riorganizzazione del lavoro: aree di credito, commerciali, personale e sistemi formativi dei due istituti abruzzesi agiranno ormai come parte integrante di una stessa struttura e non come enti a soli, così come era stato fino ad ora.
La fusione e successiva incorporazione porterà a piccoli cambiamenti (relativi a conti correnti e Iban) ma i vantaggi, una volta sistemato il tutto, saranno davvero tanti, tutti positivi e da ricollegare a una migliore qualità dei servizi e più solidità sia per chi si rivolgerà in filiale sia per chi userà l’internet banking.
Da tempo Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) e Gruppo Banca Popolare di Bari erano in trattativa per trovare un accordo che potesse tutelare la posizione dei lavoratori anche dopo la fusione per l’incorporazione di Caripe e Tercas nel Gruppo. L’accordo alla fine è stato trovato, peraltro nei tempi dettati dall’Istituto Bancario che si è detto molto soddisfatto per essere riuscito a mantenere la parola data, dimostrando dunque grande serietà.
E anche la Fabi si è detta soddisfatta dopo la firma finale che ha sancito in modo definitivo la tutela della posizione lavorativa di circa trecento dipendenti. Di questi solo una quarantina, quelli che matureranno i requisiti pensionistici entro il 2020, lasceranno il lavoro sfruttando l’uscita incentivata mentre tutti gli altri (un centinaio di dipendenti a contratto determinato più gli apprendisti) vedranno rinnovarsi il loro contratto una volta scaduto. Diminuzione del 20% del costo delle consulenze e inizio delle trattative per il nuovo contratto integrativo (entro il prossimo autunno) sono alcuni degli altri punti per i quali si è battuta la Fabi.