La Banca Popolare di Bari ha presentato una offerta non binding per Carichieti, una delle quattro good bank risanate insieme a Banca Etruria, Carife e Banca Marche. Si tratta soltanto di un primo passo nell’ambito di una trattativa che ancora sembra essere agli inizi, così come sottolineato dal presidente di Banca Popolare Marco Jacobini il quale ha confermato alla stampa l’interessamento del suo istituto per quello abruzzese.
Ma non è il caso di addentrarsi in progetti a lungo termine perché ancora sono molti i punti di mettere a fuoco. Dopo la riunione del comitato esecutivo dell’Abi, Marco Jacobini si è apprestato a confermare l’interessamento di Banca Popolare per Carichieti predicando però calma. “Più che in corsa siamo in leggera camminata, nemmeno veloce. Un pensiero ce lo abbiamo fatto. La valutazione è bella, è una bellissima valutazione“, ha detto. Quanto alla svalutazione delle azioni dell’istituto barese e al conseguente malcontento dei soci, Jacobini ha tagliato corto limitandosi a dire: “Gli azionisti evidentemente non hanno visto che cosa è successo alle grandi banche dal primo gennaio a oggi“. Banca Popolare, nonostante un periodo storico particolarmente difficile, ha avuto il merito di restare in piedi. Questo, in sintesi, il pensiero del presidente dell’istituto bancario che ha voluto dare una stoccatina a chi in queste ultime settimane ha fatto qualche mugugno di troppo. E’ recente l’incorporazione da parte di Banca Popolare di Caripe e Tercas, operazione portata avanti per consolidare la posizione del gruppo sul mercato ma anche per fornire servizi e prestazioni più efficienti alla clientela. Per conoscere l’esito della trattativa con Carichieti, invece, occorrerà aspettare fino alla fine di settembre. O forse anche più a lungo, qualora i termini dovessero davvero slittare