Seppur modestamente Wall Street chiude in rialzo nel giorno del giuramento del presidente Donald Trump. Chiude in ribasso Milano, mentre Francoforte e Parigi dimostrano di essere le più forti alla fine delle contrattazioni settimanali.
Chi si aspettava che una borsa statunitense in positivo potesse trascinare anche i listini europei verso il rialzo si è dovuto ricredere. Soprattutto per ciò che è riguardato Piazza Affari: le vendite dei retailer e dei farmaceutici, uniti alla debolezza degli assicurativi hanno fatto davvero vivere una giornata priva di sprazzi alla borsa italiana.
In particolare è stata registrata una forte caduta di Yoox Net-A-Porter Group pari al -4,2% dopo l’addio della top manager Sarah Rutson. I finanziari hanno seguito più o meno lo stesso percorso: per prima Ubi Banca (-2,2%), segyita da unicredit da Unicredit (-1,5%), Mediobanca ed Unipol. Sono salite in maniera soddisfacente Bper (+1,6%), Banco Bpm (+0,69%) e Intesa Sanpaolo(+0,49%)e Telecom italia (+0,7%) grazie anche al generale andamento positivo delle aziende di telecomunicazioni. Regge bene nonostante tutto Mediaset.
Allo stesso tempo è cresciuto il prezzo del petrolio (+2,3% Wti a 53,34 dollari al barile) trascinando con se Tenaris (+0,7%) ed in minore misura Eni (+0,2%) che chiude mesta dopo una giornata passata in modo positivo. Ovviamente, nella giornata di ieri, tutti gli occhi erano puntati su Wall Street e sulla sua reazione all’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca: chi si aspettava grandi movimenti in positivo o in negativo è rimasto deluso. Dopo i proclami elettorali, nessun dettaglio su alcuna strategia è stato rivelato, lasciando il mercato in una situazione di cauta incertezza e stasi.