Lo spread ieri ha fatto segnare un’impennata preoccupante, andando sopra i 200 punti, per un rialzo che il ministro Padoan ha definito sgarbato. Oggi siamo tornati a 195, ma rimane il problema di un differenziale che ha apparenti motivi di essere così alto. Per il governo la riduzione del debito rimane prioritaria, ma non c’erano, nei giorni scorsi, motivi per un’impennata così decisa, nonostante la famosa lettera di Bruxelles e una richiesta per una correzione di quasi 3 miliardi e mezzo sul bilancio. Ad essere colpiti i titoli italiani e francesi, ma se per i transalpini le tensioni potevano essere provocate dalle minacce della La Pen su un Francexit dalla zona euro, la situazione per l’Italia è di perfetto allineamento con i voleri di Bruxelles, oltre ad avere la capacità di andare incontro alle sue richieste e un miglioramento delle previsioni economiche da parte di Bruxelles.
Situazione statica invece nelle borse, ovvero confermata la debolezza di questi giorni, con i titoli bancari in sofferenza a Milano. I rialzi sono lievi, anche nelle altre capitali del Vecchio Continente, che attendono i dati economici della Germania. Stabile, e in lieve rialzo, anche Wall Street, dopo la batosta sui dati USA, che ha fatto arrestare l’euforia delle settimane precedenti.