Wall Street è sempre più toro, rialzista, con un rally di 6000 miliardi dall’elezione di Trump, e la FED pensa sempre più al rialzo dei tassi. Dopo le dichiarazioni della governatrice Yellen, all’audizione del congresso della settimana scorsa, adesso anche altri governatori del Federal Reserve Bureau sono convinti dell’urgenza di alzare i tassi del dollaro, che potrebbe diventare troppo forte e rallentare le esportazioni. In particolare sono le dichiarazioni del governatore di Philadelphia, Patrick Harcker, ad accelerare i rialzi, in quanto egli ha espressamente indicato marzo come tempistica per la decisione. Nonostante le incertezze delle novità che Trump vorrebbe introdurre, il mercato si è quindi scatenato, forse per anticipare tempi più bui, per le reazioni internazionali che il protezionismo trumpista potrebbe creare. Intanto, la settimana borsistica si allineerà agli Indici PMI dell’eurozona e al rapporto della Commissione Europea sulla situazione italiana, attesa per domani, che potrebbe anche far scattare la procedura d’infrazione per il nostro paese, se non verrà rispettata la richiesta di correzione di 3,4 miliardi. L’altro avvenimento della settimana è la pubblicazione dei dati sull’inflazione francese di gennaio, che si attestano ad un -0,2%. Tutte in leggero rialzo le borse di oggi, con Milano che vede positivi gli andamenti del comparto bancario.