Secondo la Corte dei Conti, il super-caccia F-35 ha raddoppiato le spese preventivate all’inizio, ed è in notevole ritardo (5 anni), rispetto al programma, ma un eventuale disimpegno ora, sarebbe controproducente, visti i fondi già impiegati.
L’Italia insomma, sarebbe costretta, secondo i magistrati contabili, a proseguire un programma criticato da moltissimi cittadini e alcune forze politiche, perché costoso, inutile, e fallimentare, ma oramai avviato a tal punto, che una sua eventuale rinuncia, sarebbe più costosa del proseguimento.
Una situazione preventivata da molti avversari del F-35, che da tempo ne denunciavano la scarsa efficienza a fronte dei costi. Sono già 3,5 i miliardi spesi fino all’anno scorso, mentre altri 600 milioni sono già stati destinati quest’anno. Anche l’indotto che si è creato, verrebbe a morire, essendo troppo specifico per essere convertito su altri progetti nel breve termine. Il business che gli F-35 dovrebbero registrare nei prossimi due decenni, secondo calcoli ottimistici, sarebbe quello di 14 miliardi di euro, ma intanto gli Stati Uniti hanno ridotto del 50% gli ordinativi. Gli USA erano i maggiori clienti del velivolo, e questo porta a credere che i 14 miliardi di valore economico generati dal progetto, difficilmente si realizzeranno.
I costi per velivolo, secondo i magistrati, sono semplicemente raddoppiati, rendendo questo caccia il più costoso della storia, ma non il più efficiente, visti gli enormi problemi riscontrati in fase di progettazione e collaudo.