Telecom Italia ha deciso di presentare ricorso contro la Consob in merito alla valutazione su Vivendi e la sua presenza nella società e contestualmente, il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, proprio partendo da tale decisione, discute dell’uso del golden power sull’azienda.
La prima cosa che bisogna fare è analizzare le conseguenze che derivano dalla situazione attuale. Sebbene niente di importante sia ancora accaduto, la notizia del ricorso di Telecom Italia nei confronti dell’ente ha portato ad un titolo poco mosso a Piazza Affari, con un guadagno dello stesso di appena lo 0,19% a 0,804 euro.
L’uso del golden power da parte del Governo è una possibilità più che plausibile al momento, soprattutto perché il cda di Telecom, in attesa dell’esito del ricorso alla Consob che verrà presentato è intenzionata comunque a seguire quelli che saranno gli iter di legge. Le parole del ministro Calenda, nonostante tutto, puntano ad un approccio leggero e moderato:
Intanto cerchiamo di dare un senso all’iniziativa sui golden power, i poteri speciali dello Stato sulle società strategiche. Non abbiamo alcuna intenzione punitiva nei confronti di nessuno, ma pretendiamo che gli investitori rispettino le regole del nostro Paese. L’acquisizione del controllo di Tim da parte di Vivendi, che la Consob ha riconosciuto, doveva essere notificato al governo, non è stato fatto ed è inaccettabile. Così come nel caso della scalata a Mediaset , deve essere chiaro che questo non è un Paese aperto alle scorrerie di nessuno.
A livello tecnico, va sottolineato che Equita ha confermato il rating buy e il target price a 1,26 euro sul titolo al pari di Banca Imi che però ha un prezzo obiettivo a 1,08 euro. Mediobanca Securities ha invece confermato il rating outperform e il target price a 1,34 euro.