La Pubblica Amministrazione ancora è ferma nel saldare i suoi debiti verso i fornitori, con un conseguente blocco dell’economia delle aziende che non possono incassare e reinvestire questi soldi per aumentare la produzione, dovendo far affidamento solo sul credito delle banche. Fortunatamente la BCE ha deciso per una politica monetaria di tassi molto bassi, per cercare di stimolare l’economia, ma la sofferenza delle aziende nell’incassare le fatture alla PA è ormai cronica, e forse anche unica in Europa.
L’ultimo censimento di Istat e Bankitalia parla di 61 miliardi nel 2016 di cui solo 28 sono quelli ancora nella tempistica della fatturazione, e quindi in linea con i tempi. Il resto sono tutte fatture arretrate, che dovevano essere già saldate. Rispetto al passato dunque c’è stato un miglioramento, visto che nel 2012 si contavano 91 miliardi di debiti commerciali verso le aziende, di cui 50 cosiddetti “non fisiologici”, cioè già scaduti, mentre oggi i non fisiologici sono 33.
Insomma, meglio di prima, ma non ancora in regime ottimale, visto che il 50% delle fatture ancora non è stata evasa. Finalmente il Tesoro ha reso noti i numeri riguardanti fatture e pagamenti, e nel 2016 le fatture alla PA ammontano a 158,9 miliardi, di cui il 72% è stato già pagato. Ci sono però ancora 43,5 miliardi di fatture da pagare, che hanno ritardi medi di circa 50 giorni.