La strage che ha portato terrore per colpa di un ex studente che ha sparato all’impazzata all’interno della scuola Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, ha riportato a galla negli Usa un problema che, in realtà, non è mai stato risolto. Ovvero quello relativo alla detenzione delle armi. L’ultima sparatoria è costata la vita a ben 17 persone, ma non è certamente una novità al di là dell’Oceano.
Infatti, se quella di Parkland è una delle stragi più orribili, soprattutto per il numero di morti, la storia americana degli ultimi 25 anni ce ne porta alla mente anche altre altrettanto cruente.
Senza ombra di dubbio quella di Las Vegas dello scorso mese di ottobre è stata una vera e propria carneficina. Un uomo di 64 anni ha sparato su una folla a Las Vegas che stava seguendo un concerto di musica country. È riuscito ad uccidere ben 58 persone e a ferirne altre 546, per poi suicidarsi. È la sparatoria di massa più drammatica della recente storia degli Usa. A novembre dello scorso anno, invece, un uomo armato fece irruzione in una Chiesa battista a Sutherland Springs, in Texas, nel corso di una messa domenicale. Anche in questo caso, l’attacco ha portato terrore, tra 26 morti e almeno 20 feriti. Successivamente l’attentatore venne ritrovato deceduto all’interno della sua auto.
Non serve tornare poi tanto indietro nel tempo per trovarne un’altra molto grave. Questa volta siamo a Orlando, a giugno del 2016, quando un uomo armato fa irruzione in un locale gay e uccide ben 49 persone. La polizia farà fuoco poi sull’uomo uccidendolo. Un dramma che era anche stato successivamente rivendicato da parte dell’Isis.
Nel 2007 a Virginia Tech, uno studente di soli 23 anni, dalle origini nordcoreano, aveva seminato terrore nell’università Virginia Tech a Blacksburg. In quell’occasione morirono 27 studenti e 5 insegnanti, mentre il folle decise di suicidarsi.