Secondo i maggiori quotidiani, alla fine le richieste di risarcimento per la truffa delle Banche Venete arriveranno a 4 miliardi di euro, ma sicuramente nessuno pagherà queste somme. Per i crack di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, i vecchi manager dovrebbero pagare 2 miliardi per ogni banca, ma sicuramente nessuno degli accusati avrà mai la potenza finanziaria per riuscire a risarcire i truffati. Il recupero delle somme appare molto improbabile, e quindi addio ai risparmi di molti investitori. Repubblica porta l’esempio di Gianni Zonin, patron di Bpvi, che in vista della bufare aveva già passato tutte le sue proprietà alla famiglia, e ora risulta nullatenente.
La commissione d’inchiesta continua a lavorare e oggi sono stati ascoltati i commissari del governo, intervenuti nella liquidazione delle due banche, che sono state cedute a prezzo simbolico a Intesa Sanpaolo, dopo che la maggior parte del patrimonio si era volatilizzata. Per il commissario Fabrizio Viola, l’85 per cento del patrimonio attivo di bilancio è carta straccia, crediti deteriorati che nessuno rifonderà mai alla banca. Se si riuscirà a recuperare qualcosa, tanto meglio, e se ne saprà di più giovedì, quando Carmelo Barbagallo, a capo della Vigilanza di Banca d’Italia, verrà ascoltato in commissione.