L’Italia continua a crescere e i dati sul Pil migliorano anche rispetto alle previsioni. Il terzo trimestre si chiude con un +0,5% che porta il dato annuo all’1,8%, superiore anche all’ultimo aggiustamento, che già aveva rivisto il Pil passare dall’1,2% all’1,5%. Un dato che non può che confortare il nostro paese, che aveva agganciato la ripresa europea, ma sembrava essere debole e precaria.
La Francia ha fatto lo stesso risultato ma l’Italia ha fatto meglio del Regno Unito, ed è inferiore alla media europea solo dello 0,1%.
C’è una piccola differenza tra i dati del governo e quelli Istat, dovuti alle festività, ma il Pil cresce comunque meglio del previsto, con dati che non si registravano da sei anni almeno. Siamo al tredicesimo rialzo positivo consecutivo, con un valore assoluto di circa 400 miliardi e 500 milioni di euro. A trainare il Pil del terzo trimestre ci hanno pensato l’industria e i servizi, e sarebbe potuta andare meglio, se non ci fosse stato l’anno nero dell’agricoltura italiana, che ha visto i raccolti dimezzati dalla siccità. Certo, non siamo ai livelli pre-crisi, che restano ancora irraggiungibili, ma i dati confermano una lenta ripresa. Bene sia le esportazioni che il mercato domestico, mentre il governo dovrà investire sulle reti idriche, se vorrà scongiurare un altro anno disastroso per l’agricoltura.