S&P conferma rating Italia ma avverte: servono riforme

Standard and Poor’s ha confermato il rating dell’Italia: BBB con outlook stabile, ma avverte: le riforme servono ed è necessario continuare a crescere se si vuole mantenere questo risultato a tali livelli. Il paese, così come la sua economia hanno bisogno di stabilità.

Vengono confermati anche i ratings di Germania e Regno Unito, sebbene l’outlook di quest’ultima sia negativo per via della Brexit e dell’incertezza che sta causando nei mercati. Basta leggere il parere di S&P per comprendere come le sue “preoccupazioni” ricalchino quelle del Fondo Monetario Internazionale: l’incertezza politica del post elezioni e la mancanza ancora di un governo potrebbero trovarsi a “pesare sulla performance economica e sulle condizioni finanziarie” della penisola, sottolineando come il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ed il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco abbiano ragione nel sottolineare che serva continuare sulla via delle riforme a prescindere dal tipo di Governo che si instaurerà. Commenta l’agenzia di rating:

L’adozione di misure che ribalterebbero le riforme economiche strutturali adottate, come quelle del mercato del lavoro e delle pensioni, o che cambierebbero rotta al consolidamento fiscale potrebbero mettere a repentaglio la fiducia dei consumatori e delle aziende. Le riforme degli ultimi due anni volte a provare a risolvere le difficoltà del settore finanziario dovrebbero sostenere il miglioramento economico in corso.

Allo stesso tempo S&P ha migliorato le previsioni di crescita dell’Italia per il 2018, ritenendo il Pil in aumento dell’1,5% (come calcolato dall’Fmi e in linea alle stime di Roma), con uno 0,2% oltre le previsioni precedenti. Se le riforme strutturali necessarie verranno attuate il rating dell’Italia potrebbe migliorare: potrebbe invece peggiorare se l’economa rallentasse di nuovo o se non venissero attuate politiche adeguate per ciò che concerne i conti pubblici ed il consolidamento fiscale.

 

Lascia un commento