Mps sotto pressione, Piazza affari in calo

La pressione posta sul titolo MPS in questi ultimi due giorni ha portato nella giornata di ieri Piazza Affari a chiudere le contrattazioni con l’indice Ftse Mib in calo dell’1,48%: un ulteriore fattore di stress oltre alla mancata formazione del Governo.

Dopo aver perso circa l’8,8% nella giornata di giovedì, ieri il titolo ha ceduto il 3,52% seguendo tra l’altro quello che è stato l’andamento di bancari in generali: sono stati infatti congelati per un eccesso di ribasso Ubi Banca che ha perso il 7,85%, Bim con un -7,87% e Banca Sistema, che ha fatto registrare un calo del 5,84%. Pessimo anche l’andamento di Banco Bpm (-6,36%), Bper (-6,64%), Popolare Sondrio (-3,8%) e Creval (-5,76%) con difficoltà più contenute, attorno al 2%, anche per Unicredit e Intesa Sanpaolo.

La sofferenza di MPS è dovuta in buon parte anche alle parole del leghista Claudio Borghi che incautamente ha espresso il suo parere sull’andamento della banca. Non è mancata in tal senso la reazione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan:

Le sue dichiarazioni, insieme alle indicazioni della bozza Lega-M5s, hanno creato una crisi di fiducia con caduta del titolo in Borsa. Un fatto grave che mette a repentaglio l’investimento effettuato con risorse pubbliche. Ho il dovere di ricordare a tutti gli attori politici che la fiducia si costruisce poco per volta, progressivamente, ma basta poco per distruggerla, tirandosi dietro i risparmi degli italiani che a parole si vorrebbero tutelare. Per tutta la scorsa legislatura diversi governi hanno lavorato a un piano credibile di messa in sicurezza e rilancio di Banca Monte dei Paschi di Siena. Nel 2017 abbiamo avviato un piano sostenibile che ha posto le basi per un rilancio duraturo. I risultati del primo trimestre del 2018 dimostrano che il piano è ben congegnato e che il management lo sta implementando in modo efficace.

 

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