Non si arresta la corsa dello spread italiano, che in chiusura di seduta arriva a quota 215 punti base, quasi 25 in più rispetto a ieri, per poi tornare a 210 e segnare comunque una +9%.
Non si apre dunque nel migliore dei modi la nuova avventura politica italiana, con il neo premier Conte che ancora non trova la sua lista dei ministri.
Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi ora torna a rendimenti decennali del 2,5%, che rappresentano i massimi dai tempi di Monti.
Le borse
A Milano si respira aria di tensione e Piazza Affari perde l’1,69%. A soffrite tutto il sistema bancario, con forti vendite per Ubi Banca e Banco Bpm. Bene le altre piazze europee, con Parigi che guadagna lo 0,12%, e Francoforte lo 0,26%, mentre va giù Londra, dello 0,10%. Bene Zurigo a +0,07%.
Scende ancora l’euro, e il petrolio, con un prezzo per il Wti di 69,36 dollari al barile. Il calo deriva dalle voci di corridoio che vogliono un aumento di produzione da parte di Arabia Saudita e Russia, per calmierare i prezzi. A giovarne dovrebbero essere i consumatori, che ora vedono il gasolio alle stelle, e la possibilità di aumento per i beni di prima necessità.