L’ondata ribassista che ha colpito la scorsa settimana la Borsa Italiana ed i titoli di stato potrebbe ripetersi la settimana entrante. la ragione? L’annuncio dato da Moody’s dell’avvio della procedura di revisione del rating dell’Italia, attualmente “Baa2″in vista di una possibile retrocessione.
Il contratto politico delle forze vincenti, il Governo che si deve ancora insediare ed un voto di partenza già basso non convince l’agenzia di rating in questione che non vede come positivi i prossimi mesi per l’Italia. Al momento sono esclusi dal conteggio il rating a lungo termine dei bond in valuta estera e quello sui depositi, ora fissati rispettivamente a “Aa2” e “P-1” ed anche quello a lungo termine dei bond in valuta locale “Aa2”. Il rischio è quello di una fuga degli investitori esteri, tra l’altro, per via delle politiche in “contrapposizione” con l’Europa: insomma, i problemi non mancano. L’Italia deve tenersi lontana dai ranking junk: la Bce infatti non acquista titoli di stato da membri con rating spazzatura.
Va ricordato: Moody’s aveva dato già al nostro paese un outlook negativo. La procedura di downgrade, ha spiegato, è partita per due motivi:
- il potenziale indebolimento dei conti pubblici per via del piano di spesa annunciato dal nuovo governo,
- rischio di stallo del programma di riforme strutturali in atto e l’abolizione delle norme già varate come quella delle pensioni.
Il taglio, ad ogni modo, non avverrà immediatamente: l’agenzia di rating si prenderà il tempo necessario per analizzare l’effettivo operato del governo entrante al fine di dare una valutazione il più corretta possibile.