Standard and Poor’s abbassa il rating di Deutsche Bank portandolo a BBB+: un ulteriore segno che vi sono problemi per ciò che riguarda, almeno in Europa, la governance e le strategie della banca tedesca. Non dobbiamo dimenticare infatti che l’istituto è stato appena classificato dalla FED tra le banche problematiche attive negli Stati Uniti.
Insomma, non è un momento ideale per una delle banche considerate da sempre tra le più solite: le limitazioni statunitensi tra l’altro sono costate un bel po’ a Deutsche Bank in Borsa, portando il prezzo delle azioni ad un livello ancora più basso. Ha commentato S&P, pur rimuovendo la sorveglianza negativa annunciata lo scorso 12 aprile:
Vediamo rischi significativi di esecuzione per la nuova strategia del gruppo in un contesto di mercato sfavorevole.
Il nuovo ceo Christian Sewing non sta nascondendo la testa sotto la sabbia. Secondo ciò che riporta Bloomberg non solo starebbe lavorando per risollevare le sorti della banca ma anche il morale dei suoi collaboratori, “stanco e desolato” per tutte le cattive notizie che ogni giorno gravitano nell’orbita dell’istituto. Ha sottolineato in una nota:
Ma non c’è ragione per lasciarsi prendere dallo sconforto. Dimostreremo ai mercati che ci siamo guadagnati una migliore valutazione, perché abbiamo fatto tanto e possiamo esserne fieri: abbiamo ridotto i rischi di miliardi di euro, rafforzato il capitale e riorganizzato la nostra banca.
E pur ritenendo comprensibile la sua posizione non si può dimenticare che la stessa S&P ha ricordato come in Australia stia per iniziare un processo penale di notevole importanza dove Deutsche Bank, Citigroup, Australia & New Zealand Banking Group sono accusate di essere parte di un cartello sulla vendita di quasi 2 miliardi di dollari di azioni nel 2015.