Enrico Cerreto, consulente patrimoniale, illustra le novità principali della MIFID 2, la normativa europea che disciplina i servizi di investimento, entrata in vigore il 3 gennaio 2018. MIFID è l’acronimo di Markets in Financial Instruments Directive.
Dott. Enrico Cerreto, che cos’è la MIFID 2?
Si tratta di una direttiva europea sui servizi finanziari. Possiamo considerarla come l’evoluzione della precedente che risale al 2007. La normativa è stata adottata dal Parlamento europeo il 15 aprile 2014, doveva entrare in vigore il 3 gennaio 2017 ma è diventata operativa il 3 gennaio scorso. Lo scopo della MIFID 2 è di aumentare la tutela per chi investe, in quanto si punta ad una maggiore trasparenza e ad una migliore efficienza sui mercati finanziari.
Quali novità introduce per i clienti questa normativa?
Le nuove norme, tra le varie novità, stabiliscono che i documenti informativi dei prodotti finanziari devono mostrare i costi suddivisi tra le varie voci di spesa e non aggregati in un’unica cifra, come in passato. In questo modo il cliente ha un quadro più dettagliato dei costi che deve sostenere nel momento in cui si affida ad un servizio di consulenza.
Cosa cambia per i consulenti?
Per i consulenti tutto rimane come prima. I consulenti finanziari sono figure formate, iscritte a un albo professionale e prestano un servizio che è giusto che sia remunerato. Anzi la normativa MIFID 2 può essere un’opportunità. Il servizio di valore che i professionisti sono chiamati a prestare, andrà a giustificare il prezzo richiesto. Tra i compiti dei consulenti vi è quello di contrastare la tendenza dei clienti ad assumere comportamenti irrazionali, spesso basati su conoscenze finanziarie lacunose.
Dott. Enrico Cerreto, che rapporto deve instaurarsi tra il consulente e il cliente?
Un rapporto di fiducia, duraturo nel tempo. Solo dopo aver valutato la situazione complessiva del cliente potrà pianificare le scelte adeguate rispetto ai suoi obiettivi. Il cliente nel momento in cui decide di affidarsi a un consulente finanziario deve compilare il cosiddetto questionario MIFID.
In cosa consiste il questionario?
Si tratta di una serie di domande necessarie per comprendere la propensione al rischio, la conoscenza finanziaria, l’esperienza e gli obiettivi di investimento del cliente stesso e per indagare la sua capacità di sopportare una perdita. Questo strumento fornisce al consulente delle informazioni preziose per elaborare una proposta adeguata alla persona che si trova di fronte. Il questionario è utile anche per il risparmiatore in quanto quest’ultimo è “costretto” a riflettere a fondo sui propri obiettivi di investimento.
Quali novità sono previste nella MIFID 2 in merito alla gestione patrimoniale?
Uno dei punti focali della nuova regolamentazione sarà la valutazione di adeguatezza. Questa clausola era già obbligatoria per i servizi a maggior impatto, ma con la nuova normativa la valutazione sarà accompagnata da una comunicazione più costante tra il consulente e il cliente stesso, che periodicamente riceverà aggiornamenti sulla valutazione di adeguatezza degli strumenti finanziari detenuti in portafoglio. Il consulente spiegherà nel dettaglio motivazioni e postille che permetteranno ai risparmiatori di avere sotto i propri occhi una situazione ben definita e senza punti oscuri.