La Commissione Europea boccia il DEF esprimendo preoccupazione e sottolineando come gli obiettivi di bilancio fissati dalla nota di aggiornamento dello stesso rappresentino una “deviazione” dal percorso di aggiustamento raccomandato all’Italia.
Un percorso che pensato per abbattere il debito e favorire la crescita le cui modifiche sono “fonte di grave preoccupazione”. E’ questo il succo del messaggio redatto da l vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis e dal commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, nella lettera di risposta al ministro dell’Economia, Giovanni Tria. La richiesta da parte dei due politici europei è una sola, ovvero che il progetto della legge di Bilancio che verrà presentata il prossimo 15 ottobre sia “in conformità con le regole fiscali comuni”.
Tra l’altro viene sottolineato che tali norme e “limitazioni” erano state “convalidate unanimemente dal Consiglio europeo del 28 giugno del 2018 e adottate dall’Ecofin del 13 luglio 2018“, Italia compresa, per mano del suo premier Giuseppe Conte e da Giovanni Tria, ministro delle finanze. Scrivono Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovic:
Anche se in attesa del progetto di legge di bilancio, prendiamo nota delle intenzioni del governo nell’aggiornamento del Def di rivedere i suoi obiettivi di bilancio per il 2019-2020 (puntando a un deficit nominale rispettivamente del 2,4%, 2,1% e 1,8% di Pil) e di deviare dalla convergenza precedentemente annunciata verso l’obiettivo di medio termine (Mto) dell’Italia di un pareggio di bilancio in termini strutturali. Secondo le proiezioni dello stesso governo, i nuovi obiettivi corrisponderebbero a un deterioramento strutturale dello 0,8% di Pil nel 2019 e a un saldo strutturale stabile nel 2020-2021.
Quel che è importante per la Commissione, è che “il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta non superi lo 0,1% nel 2019, corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,6% del Pil” per il prossimo anno”.