Il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, ammonisce il governo sulle possibili sanzioni in cui il nostro paese potrebbe incorrere se non sarà raggiunto un accordo con la UE. L’Europa vuole una risposta sulla mancata riduzione del debito, come riferisce Moscoviti: “Il dialogo ci sarà in ogni fase, discutiamo quasi quotidianamente con il ministro Giovanni Tria e continueremo a farlo, ma il 13 novembre ci aspettiamo una risposta forte e precisa del governo italiano o le sanzioni possono essere applicate alla fine se non troviamo un accordo nel quadro delle regole comuni”.
Nessuno vuole le sanzioni
Ancora Moscovici: “Non sarò mai in favore delle sanzioni”, ma la Ue aspetta sempre la risposta dal governo. Il tempo scadrà presto, perché il 21 novembre scatteranno le sanzioni, effettive a gennaio dell’anno prossimo.
Da Bruxelles potrebbe arrivare anche una sorta di allentamento, visto che il nostro paese non potrà, chiaramente, tagliare 60 miliardi l’anno dalle manovre correttive.
Si pensa ad una road map di 5 anni, per arrivare alla riduzione del debito italiano. Ma servirà comunque una manovra bis già nel primo trimestre, pari a 18 miliardi di euro, se il governo vorrà arrivare ad u rapporto dell’1,6% per la fine del terzo trimestre, come chiesto dalla UE.