Banca Carige può tirare per ora un sospiro di sollievo: il Fondo Interbancario ha dato il via libera al bond di 320 milioni, il perno principale di quello che è il suo piano di salvataggio per evitare il fallimento dell’istituto.
La banca genovese aveva bisogno di questa cifra per evitare ulteriori problemi e a quanto pare l’assemblea del Fondo interbancario di tutela dei depositi lo ha compreso dando il via libera all’intervento attraverso la sottoscrizione di un’obbligazione subordinata: è importante sottolineare che questo tipo di strumento finanziario è il più rischioso del suo genere per i suoi investitori. Eppure il voto favorevole è arrivato nella misura nella quale serviva, con un sì da almeno il 90% dei depositi protetti dal fondo, e del 50% delle banche aderenti. Da quel che si comprende la sottoscrizione del bond Carige dovrebbe avvenire già oggi: questo per far sì che l’istituto riesca con la vigilanza a ripristinare i livelli regolamentari di capitale entro la fine dell’anno così come voluto dall’Europa.
Entrando nei dettagli, questo prestito avrà scadenza a 10 anni e rendimento al 13% annuo, e sarà sottoscritto per 318,2 milioni dallo schema volontario del Fondo, e per i restanti 1,8 milioni dal Banco Desio, che non fa parte degli istituti aderenti allo schema. Banca Carige ha previsto che il rimborso del bond emesso avvenga per prima cosa attraverso l’aumento di capitale fino a 400 milioni che verrà sottoposto all’assemblea dei soci il 22 dicembre pur entrando “operativo” solo la prossima primavera al fine di non incontrare problemi nel caso gli azionisti della banca si rifiutino di partecipare come fatto nell’emissione del bond. In quel caso il fondo potrebbe ritrovarsi nel 2019 a divenire socio di Carige per il 49%.