Gli investimenti che Fincantieri andrà ad attuare nello stabilimento navale di Castellammare di Stabia, sono stati approvati dai sindacati.
FIM-FIOM-FAILMS di Stabia, dopo l’incontro con il responsabile aziendale per le relazioni sindacali Marco Grillo, hanno diramato una nota in cui affermano: “il nuovo piano a nostro avviso sembrerebbe una soluzione da poter perseguire fatto salvo che il progetto si sviluppi così come presentato”.
Il progetto di Fincantieri prevede una serie di investimenti che porteranno ad aumentare la capacità di costruzione dei cantieri navali con un incremento di circa il 40% della produzione.
“Per rendere tutto ciò attuativo – osservano i sindacati -, c’è bisogno di un forte intervento delle istituzioni a partire dalla quota parte per gli investimenti previsti sulle aree demaniali, mentre l’azienda già si è resa disponibile a supportare economicamente la parte di adeguamento infrastrutturale non ancora quantificata”.
I sei delegati della rappresentanza sindacale mettono subito in chiaro con la società che “la RSU di fabbrica, come sempre, vigilerà attentamente affinché il tutto venga realizzato per garantire il futuro al nostro stabilimento”.
L’azienda da parte sua assicura che tutte le azioni che andrà a realizzare nel 2019 “assicureranno una capacità maggiore al cantiere che, in questo modo, diventerà ancor più strategico nell’ambito del Gruppo”.
Tra gli investimenti previsti c’è l’eliminazione dello scalo di varo tradizionale in modo da realizzare una piattaforma semi sommergibile e un sistema di carrelli mobili che permetterebbe di varare navi di stazza maggiore.
Fincantieri in pratica ha deciso di investire risorse nel sito stabiese con la prospettiva di aumentare ulteriormente la produzione, anche in considerazione del fatto che il gruppo ha oltre cento ordini in portafoglio e che le navi da crociera tra grandi e piccole attualmente in costruzione sono ben 53.
Un programma di lavoro che Fincantieri ha messo in piedi vede come protagonisti tutti gli stabilimenti industriali, in quanto non c’è solo il settore delle crociere ma anche quello militare in cui il Gruppo, grazie a siti come Castellammare, ha raggiunto altissimi livelli di specializzazione.
Proprio a Castellammare il limite attuale di 250 metri per la realizzazione di navi e tronconi sarà esteso. Inoltre, lo scalo a mare verrà reso piatto, le navi saranno costruite nelle officine e poi tramite carrelli specializzati spostatati su una chiatta galleggiante. Una volta al largo, le porte stagne saranno aperte lasciando galleggiare la nave.
Il piano ideato da Fincantieri riduce i tempi di ammodernamento del cantiere perché i lavori si concentrano solo sullo scalo, nella sua trasformazione a piattaforma e si concluderanno in pochi mesi. Questo rende possibile reinserire in tempi brevi il cantiere stabiese nel circuito di costruzione dell’azienda.
“Senza questi cambiamenti – precisa Fincantieri – il cantiere stabiese si potrebbe trovare in futuro con un carico di lavoro ridotto proprio per l’impossibilità di costruire tronconi a supporto dei siti di Marghera e Monfalcone, in quanto le navi che questi stabilimenti dovranno realizzare hanno dimensioni tali che superano la capacità di varo in larghezza che lo scalo attuale può assicurare”.
Fincantieri è fiduciosa per il futuro, più volte ha ribadito che per i prossimi dieci anni il lavoro è assicurato a tutti gli stabilimenti del gruppo, da Palermo a Castellammare fino a Monfalcone, compresi tutti i siti industriali all’estero.