E’ arrivato il via libera al decreto contenente il reddito di cittadinanza e la quota 100 per le pensioni, con grande soddisfazione del premier Giuseppe Conte e dei due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini: un passo in avanti per l’economia italiana?
Le coperture in fin dei conti non sono immense e diversi paletti sono stati posti, insieme a delle norme volte ad assicurare il finanziamento che ricadranno sui cittadini, di cui però si parla davvero poco. Le problematiche non riguardano moltissimo il reddito di cittadinanza, per il quale a seconda delle casistiche sono previste diverse tipologie di erogazione monetaria e controlli quanto per le pensioni. Non sembra essere sparita la possibilità di forti decurtazioni dalla cifra esigibile in caso di uscita volontaria precedente ai termini: ad ogni modo sarà possibile valutare con maggiore profondità il tutto finito il passaggio parlamentare e divenuto finalmente legge il decreto, soprattutto per ciò che concerne la tenuta dei conti pubblici. Sul reddito di cittadinanza ha commentato così il ministro del Lavoro:
Il reddito non è una misura di assistenzialismo, ma un grande investimento nel capitale umano, il 50% andrà al Centro- Nord. Nessuno potrà abusare, ci saranno norme anti- divano: su chi entra nel programma sarà acceso un faro dagli ispettorati e dalla Guardia di finanza, da 2 a 6 anni di carcere per chi fornisce dati falsi. Sono certo dei tempi, ci sono già gli accordi con Inps, Poste e gli altri enti coinvolti.
Una cosa appare certa, oltre allo sviare dalle domande in merito al futuro economico italiano: l’opposizione è pronta ad esigere miglioramenti.