Moody’s rinvia il giudizio sull’Italia lasciando di fatto invariato al momento quella che è la sua “pesante opinione” sullo stato del debito italiano. Qualcosa che sul brevissimo periodo potrebbe anche rivelarsi vantaggioso.
In questo modo, infatti, nessun peggioramento viene segnalato e quindi per i mercati è come se venissero confermati sia rating che outlook che per il momento rimane stabile. Un periodo di tempo, quello tra ora ed il giudizio di Moody’s che verrà che deve essere assolutamente usato per sistemare i nostri conti. non bisogna dimenticare che lo scorso ottobre il rating era stato declassato a Baa3, appena prima del livello “junk”. Qualche settimana fa l’agenzia di rating aveva “fatto capire” che non ci sarebbero state revisioni per il momento e così è stato.
Questo non significa che siano migliorate le condizioni italiane: non bisogna dimenticare che a febbraio Kathrin Muehlbronner, senior vice president e lead analyst per l’Italia di Moody’s, aveva sia espresso preoccupazione per l’instabilità politica italiana prevedendo elezioni anticipate, sia anticipato un calo delle sue stime relative alla crescita sia per via di un rallentamento generale europeo sia perché il Belpaese si è fermato dal punto di vista delle riforme strutturali.
Quel che rimane evidente, a prescindere dallo stop di Moody’s è che nei prossimi mesi saranno molti i dati macroeconomici che riguarderanno l’Italia, tra i quali le stime sul Pil definitive, le elezioni europee, il Def ed a giugno le raccomandazioni di Bruxelles: l’Italia deve farsi trovare preparata ad affrontare ogni passo tentando perlomeno di non peggiorare la situazione.