A differenza di quello che si iniziava a sussurrare la trattativa tra la Commissione Europea e il Governo Italiano in merito al via libera per la partenza di Ita è ancora in corso e non è detto che si risolva in breve tempo.
Riuscire a partire in fretta per partire bene
È chiaro a tutti che prima si riesce a partire con la nuova società, meglio è per i conti statali e per la stessa compagnia aerea: gli anni di commissariamento, nonostante il supporto governativo su più fronti, anche a causa della pandemia di coronavirus e della conseguente emergenza, stanno facendo sentire il loro peso.
È ora di partire con la nuova società e intercettare tutte quelle persone che, grazie anche alla campagna vaccinale in atto, hanno deciso di voler ricominciare a partire sfruttando i collegamenti aerei verso destinazioni internazionali. Si tratta di un’occasione unica che però deve essere colta immediatamente e, senza via libera dalla Commissione Europea, difficilmente Ita potrebbe essere in grado di sostenere il peso di sanzioni sul suo bilancio.
L’idea che avevano in molti, ovvero quello di riuscire a ottenere un accordo entro mercoledì in concomitanza con l’incontro tra Marghete Vestager, vicepresidente della commissione europea e Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, deve essere abbandonata: diverse fonti vicine al dossier proveniente da Bruxelles raccontano che per quanto le trattative stiano andando bene non sarà possibile raggiungere un accordo in brevissimo tempo.
Cosa fare per sbloccare la situazione
Cosa dovrebbe fare il governo per riuscire a sistemare la questione in breve tempo? Il quotidiano Il Messaggero ha messo nero su bianco quelle che potrebbero essere le opzioni da intraprendere. La prima è quella di ottenere un aumento di capitale per Ita che raggiunga i 700 milioni di euro o ancor meglio il miliardo di euro: in questo modo la nuova società potrebbe acquistare il brand Alitalia e il suo ramo volo, fattore che le consentirebbe di partire già nell’immediato con tutti i piloti, gli assistenti di volo, gli aerei e gli slot necessari per affrontare al top la ripartenza.
Dovrebbe poi partire una partnership tra Ita e Alitalia per poter sfruttare in maniera ottimale il settore handling è quello della manutenzione, a patto però che quest’ultimo venga venduto ad Atitech. Da qui si dovrebbe poi trovare un accordo per l’entrata di investitori stranieri all’interno della società, tenendo conto del fatto che un partner commerciale fisso deve essere trovato entro un anno dalla partenza della compagnia: in tal senso il governo Draghi sarebbe già in trattativa con Lufthansa e Delta Airlines, le stesse che erano intenzionate a investire in Alitalia già due anni fa.