Bisognerà aspettare di comprendere quanto effettivamente sarà ampio il tesoretto derivante dai risultati d’esercizio, ma si fanno sempre più concrete le ipotesi di ulteriori aiuti a fondo perduto per le partite IVA in base a specifici canoni.
Contribuiti definiti entro l’estate
È il ministro delle Finanze Daniele Franco a spiegarlo: gli aiuti dovrebbero essere definiti entro l’estate, dopo una corretta analisi dei risultati d’esercizio e dopo una revisione generale delle stime. È questo il succo del discorso presentato in audizione alla Commissione Bilancio della Camera in merito al d.l. Sostegni bis. Quello che si vorrebbe fare è una redistribuzione corretta dei quattro miliardi e mezzo che è possibile recuperare dagli stanziamenti previsti, a fondo perduto, nei decreti precedenti. Sono i dati in arrivo relativi alle richieste di aiuto delle partite IVA provenienti dall Agenzia delle Entrate a delineare una particolare situazione, oltre alla platea di coloro che hanno fatto richiesta di ottenimento dei suddetti contributi.
L’intenzione del Governo è quella di intervenire ancora sulle categorie che sono state tra le più colpite nel corso della pandemia di coronavirus, e quindi disporre nella maniera corretta di ciò che è “avanzato” dai precedenti interventi. Va sottolineato che l’ultimo intervento economico da parte dell’Esecutivo è avvenuto onde evitare danni permanenti all’economia italiana: quello che si sta facendo ora è semplicemente una redistribuzione basata sull’ effettivo bisogno e sulle previsioni economiche relative al nostro paese. Come ha spiegato il ministro Franco in audizione:
E’ probabile che se tutto continua al ritmo delle ultime settimane, sul profilo economico e su quello sanitario, la previsione annua del Pil possa essere rivista al rialzo.
Ovvero rivedere al rialzo il 4,5% finora stimato da Istat, centri di ricerca e anche da Confindustria.
Studiare ulteriori misure di sostegno
Parlando delle domande di sostegno a fondo perduto richieste dalle partite IVA, il ministro delle Finanze Daniele Franco ha spiegato che delle tre milioni di domande stimate ne sono arrivate all’Agenzia delle Entrate meno di 2 milioni: fattore che ha portato alla creazione di questo tesoretto di 4-5 miliardi di euro che può essere nuovamente sfruttato per aiutare altre attività che ne hanno bisogno.
Grazie a questo avanzo non solo sarà possibile alzare la soglia di accesso agli aiuti a fondo perduto a 15 milioni di fatturato come già previsto dal decreto Sostegni bis, ma si potranno mettere in atto alcune misure volte ad aiutare specifiche categorie di partite IVA. Per saperne di più bisognerà però attendere che vengano seguite definitivamente le stime necessarie e che il Governo e i ministeri competenti lavorino per trovare la soluzione migliore in base alle esigenze del paese.