Arriva finalmente il via libera ad Ita da Bruxelles: la compagnia potrà decollare ufficialmente il prossimo 15 ottobre, partendo con 52 aerei e circa 2750-2950 lavoratori tra piloti e assistenti di volo. Almeno per il momento, dato che questo rimane ancora uno dei dati più incerti dell’intera operazione.
Flotta piccola ma programmata crescita
È stato stabilito che tra quattro anni si potrà arrivare a 5750, stabilendo che per la manutenzione e l’handling si prevedono assunzioni rispettivamente intorno alle 2650 e le 1250 unità: tutto personale che ovviamente verrà assorbito da Alitalia. E’ stato stabilito inoltre dal piano approvato da Bruxelles che l’anno prossimo potranno essere acquistati nuovi velivoli green per portare la flotta di Ita dapprima a 78 aerei e poi a 105 nel 2025. La trattativa, davvero estenuante, è durata più di un mese ma finalmente il via libera è arrivato.
Il nuovo piano industriale, aggiornato e implementato dall’amministratore delegato Fabio Lazzerini finalmente è risultato sufficientemente valido per gli esperti della Commissione Europea: a quanto pare il non aver ceduto da parte sua ad eccessivi compromessi si è rivelato la mossa vincente.
Per ciò che riguarda il piano industriale di Ita, ciò che è stato previsto per gli anni 2021-2025 marca Decisamente la discontinuità con Alitalia, come richiesto dalla commissaria Margrethe Vestager e porta alla chiusura del dossier Alitalia dopo cinque lunghi anni di amministrazione straordinaria. Va sottolineato come una certa svolta sia arrivata nel momento in cui ad impegnarsi personalmente sulle operazioni è stato il Presidente del Consiglio Mario Draghi e allo stesso momento non si può negare che ci sia stato un forte impegno dei burocrati di Bruxelles per allungare i tempi delle trattative.
Numeri più piccoli ma ripartenza più semplice
E’altrettanto importante ammettere che il risultato ottenuto sarà forse molto restrittivo rispetto ai numeri del passato ma sarà utile per la compagnia al fine di rinascere in modo corretto. Il CDA di Ita è pronto a varare, come sostenuto dal Messaggero, il maxi aumento di capitale da 700 milioni per partecipare alle gare pubbliche che Alitalia metterà in campo: la prima relativa al brand storico del tricolore che viene considerato un fattore irrinunciabile e poi ai rami Aviation e Handling dov’è la newco sarà azionista di maggioranza al contrario della quota di minoranza che avrà nel settore della manutenzione dove sarà affiancata da altri investitori.
I primi biglietti di Ita saranno disponibili all’acquisto dal 15 agosto dopo che sarà arrivato l’ok riguardante le certificazioni Enac. Grande soddisfazione è stata espressa dal ministro dell’Economia Daniele Franco, da quello delle Infrastrutture Enrico Giovannini e da quello del Mise Giancarlo Giorgetti. Ovviamente il prossimo 15 ottobre al partire di Ita, all’Italia cesserà di esistere.