Finalmente una buona notizia: pur rimanendo prudente nelle sue dichiarazioni, il ministro dell’Economia Daniele Franco ha reso noto che le nuove stime dipingono un debito pubblico più basso rispetto a quello che ci si aspettava.
Debito più gestibile del previsto
Un dato che non deve essere sottovalutato, soprattutto in questo periodo in cui il Governo e in generale la politica devono trovare un accordo sulla manovra economica e quindi stabilire definitivamente quelli che saranno i numeri del nuovo programma di finanza pubblica. In generale è possibile dire, con tutte le cautele necessarie, che la situazione che si sta profilando può essere indicata come migliore rispetto a quella che ci si aspettava. Questa considerazione è stata fatta ieri dal responsabile del Mef a margine dell’Ecofin “informale” tenutosi in Slovenia: parole dettate anche dalla necessità di sedare alcuni dei timori nati da parte dei paesi del Nord Europa in merito alla riforma prevista sulle regole fiscali comunitarie.
Qualcosa che non sembra assolutamente preoccupare il ministro dell’Economia italiano che ha sottolineato come la strada della riduzione del debito sarà comunque seguita dall’Italia nei prossimi anni. I numeri al momento parlano chiaro: abbiamo un Pil che al momento si trova a circa due punti al di sopra della crescita tendenziale del 4,1% descritta nel Def di primavera. Questo significa che se tutto dovesse andare come preventivato si potrebbe scendere sotto il 10% per ciò che riguarda il debito: risultato straordinario nel caso fosse possibile raggiungerlo al netto di quegli interventi nella manovra che potrebbero dar vita ad alcuni decimali ulteriori di disavanzo.
Dibattito sugli investimenti importante ma non ostico
Quel che appare evidente, a ogni modo, è che con molta probabilità i dati saranno migliori di quelli preventivati in primavera con il Def e che con molta probabilità questo trend ottimale potrebbe continuare anche nel 2022: non bisogna dimenticare che non è previsto per la prima volta da molti anni, il richiedere uno scostamento nella presentazione della manovra.
Per quanto il dibattito sul debito e sugli investimenti sia presente tra i diversi paesi europei, tutti i presenti in Slovenia sono stati concordi nel sostenere che con un po’ di trattativa si riuscirà comunque a trovare un accordo. Certo, comprendere come promuovere gli investimenti pubblici dopo la crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus senza disturbare il bisogno di eliminare il debito accumulato in questi anni non sarà facile, ma nemmeno impossibile.
Questo anche se vi è una importante differenza di atteggiamento tra i paesi cosiddetti “frugali” e il resto dell’Unione.