Ita sarebbe già a buon punto per quel che concerne le assunzioni di personale previste per la propria partenza del prossimo 15 ottobre: si tratta di un fattore decisamente rilevante soprattutto in un momento in cui i vecchi operatori di Alitalia continuano a protestare per avere qualche certezza sul loro futuro.
Buona parte del personale di Ita già assunto
Il Messaggero riporta alcune indiscrezioni che vorrebbero l’intera operazione se non in dirittura d’arrivo comunque a buon punto: in questi giorni infatti, weekend compreso, l’iter di assunzione del personale sarebbe andato avanti spedito. Le persone selezionate come idonee hanno infatti ricevuto una email dove si richiedeva la loro disponibilità: una volta arrivato il sì, è seguita per i candidati la ricezione del nuovo regolamento aziendale per la firma in calce del contratto individuale e quindi l’ottenimento del via libera all’assunzione. Una procedura che dovrebbe consentire di poter chiudere la questione recruiting forse addirittura entro questa settimana se possibile. Qualcosa che renderebbe immensamente il presidente Alfredo Altavilla e l’ad di Ita Fabio Lazzerini.
Sarebbero circa 1650 i piloti, il personale di terra e gli assistenti di volo che hanno già trovato spazio in Ita grazie al concludersi della procedura: la maggior parte di loro sarebbe proprio proveniente da Alitalia mentre solo un 15% dall’esterno e quindi da altre compagnie aeree. Secondo fonti sindacali sarebbe già stata reclutata almeno la metà dei piloti necessari e degli assistenti di volo. Più indietro sarebbe il reclutamento per lo scalo di Roma a differenza di quello di Milano che sarebbe proceduto più spedito.
Tagli stipendio ma meno problemi per personale di terra
Meno criticità avrebbero colpito le assunzioni del personale di terra, anche grazie al numero molto alto di curricula ricevuti dal portale di reclutamento di Ita. Per quanto le proteste siano ancora alte, sono molti però i lavoratori che sembrano pronti ad accettare anche il taglio salariale messo in atto con il nuovo contratto: con molta probabilità diversi operatori si rendono conto che è auspicabile possedere un contratto a tempo indeterminato piuttosto che sperare negli ammortizzatori sociali o in un miracolo soprattutto a causa della crisi del settore scatenata dalla pandemia di coronavirus nel settore aereo e non solo per la necessità di Ita di evitare gli stessi errori fatti da Alitalia in passato.
Per alcuni piloti, i più anziani, tutto ciò si traduce in un taglio dello stipendio di quasi il 40%: una prospettiva migliore del rimanere in attesa di ammortizzatori sociali che potrebbero non arrivare mai. Un problema che non riguarda tanto quei lavoratori di terra che riusciranno a essere riassorbiti dalle nuove società di handling e manutenzione, quando per piloti e assistenti di volo che rimarranno fuori da qualsiasi possibilità.