L’economia dell’Europa è in ripresa ma la BCE, all’interno del suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, esprime le sue perplessità in merito alla presenza di alcune problematiche legate al settore finanziario che potrebbero nei mesi prossimo presentare il conto all’Unione Europea e ai suoi Stati membri.
Preoccupano alcune conseguenze dell’emergenza pandemica
Situazioni che potrebbero influenzare l’andamento finanziario sul lungo periodo e che potrebbero avere conseguenze anche sulla politica monetaria della zona. Di certo la ripresa economica post covid rimane uno dei temi sui quali la Banca Centrale Europea concentra la maggior parte della sua attenzione, ma questo non significa che non stia osservando anche da vicino quegli elementi che potrebbero rivelarsi particolarmente problematici con il passare dei mesi.
Nello specifico, ciò che sembra preoccupare particolarmente Francoforte sono i livelli di debito molto alti nel settore aziendale e pubblico e quelle che vengono definite delle “sacche di esuberanza” per ciò che concerne sia il mercato del credito che quello immobiliare. Si è ben coscienti che la situazione attuale sia legata in particolare alle conseguenze dell’emergenza vissuta nel momento più critico della pandemia di coronavirus, ma rimane il fatto che queste criticità potrebbero peggiorare dando vita a gravi conseguenze. Sono tre i punti chiave che la BCE considera: il fatto che sono diminuiti i rischi a breve termine per la stabilità finanziaria e sono invece aumentati quelli a lungo termine, le vulnerabilità nate nel settore immobiliare e in alcuni asset finanziari e le sfide che l’Unione Europea sarà chiamata ad affrontare a causa delle tensioni accumulatesi sulle catene di approvvigionamento e dell’aumento del costo dell’energia.
Sotto la lente di ingradimento anche le criptovalute
All’interno del rapporto stilato dalla Banca Centrale Europea sulla stabilità finanziaria è possibile notare come in particolare sia alta l’attenzione legata al rinnovato interesse nato per ciò che concerne le obbligazioni spazzatura, le criptovalute e il particolare brio dei mercati immobiliari. Si legge all’interno del report:
Fondi d’investimento, assicuratori e fondi pensione, hanno continuato ad aumentare la loro esposizione al debito societario con rating basso e potrebbero subire perdite di credito considerevoli se le condizioni del settore societario dovessero peggiorare. Anche i fondi d’investimento rimangono fortemente esposti al rischio di liquidità.
Dalla Banca Centrale Europea si teme che possa venire innescata una “correzione dei mercati” principalmente da una ripresa economica più debole del previsto o ancora “da ricadute di sviluppi negativi nelle economie dei mercati emergenti, da una re-intensificazione dello stress nel settore delle imprese non finanziarie o da bruschi aggiustamenti delle aspettative del mercato” relativamente a quella che dovrebbe essere la normalizzazione delle politiche monetarie future.