Kkr è interessata a Tim, con tanto di offerta servita su un piatto d’argento di 0,505 dollari per azione e al momento l’Esecutivo sembrerebbe non presentare problemi relativamente alla potenziale conclusione dell’operazione: almeno questo è quello che si evince dal comunicato diffuso a riguardo da parte del ministero del Tesoro.
Interesse investitori internazionali importante
La posizione di non chiusura, al momento, dipende dal fatto che un simile approcciarsi del fondo americano è tra le altre cose sintomo di come le compagnia italiane siano considerate di valore da parte degli investitori internazionali. “L’interesse di questi investitori a fare investimenti in importanti aziende italiane è una notizia positiva per il Paese” viene sottolineato. “Se questo dovesse concretizzarsi, sarà in primo luogo il mercato a valutare la solidità del progetto“.
Teoricamente tale risposta potrebbe indicare che il Governo potrebbe non mettere i bastoni tra le ruote nel caso Tim volesse accogliere l’offerta fatta dal fondo Kkr. E’ possibile dire che da parte della politica al momento ci sia una neutralità aperta nei confronti dell’operazione data dal non essere ancora entrati nel merito, anche in seguito al cda straordinario di Tim tenutosi proprio per discutere l’offerta fatta. La ragione di questa posizione è riscontrabile nel fatto che potrebbero aprirsi le condizioni necessarie per riuscire a sviluppare la rete tlc italiana in linea con il Pnrr ma al contempo poter bloccare l’acquisizione se necessario esercitando il golden power.
Attesa proattiva prima dello studio del caso
In poche parole al Governo conviene attendere senza schierarsi al momento ma dare modo alla situazione di progredire, riservandosi la possibilità di cambiare posizione una volta che il comitato formato dai ministeri interessati e da tecnici preparati dia o meno il suo via libera all’operazione, nel caso Tim fosse interessata, dopo aver verificato la sostenibilità occupazionale e gli investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture. Solo in quel momento infatti, con tutti i dati a disposizione l’Esecutivo potrà decidere se applicare il golden power o meno.
È importante sottolineare come da fonti giornalistiche si sia appreso che il presidente del Consiglio Mario Draghi era cosciente dell’offerta di Kkr nei confronti di Tim prima ancora chela stessa venisse presentata: era stato infatti stato contattato in tal senso dal Dipartimento di Stato americano e anche dallo stesso fondo. Partendo proprio da queste comunicazioni il premier, insieme al ministro dell’Economia Daniele Franco e a quello dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti ha iniziato a pianificare come muoversi in caso di qualsiasi sviluppo della situazione.
La proposta di Kkr è di 0,505 euro per azione: cosa ne penserà il mercato sarà in grado di aiutare a fare chiarezza.