Le pensioni rappresentano da sempre un tema ostico da affrontare qui in Italia. Il Governo ha però pensato a un aiuto per quelle imprese in difficoltà al fine di favorire le uscite anticipate dei dipendenti. Almeno fino al 2024.
Pensioni e uscita anticipata, il contributo
Il sistema delle pensioni italiano è frammentato e difficile da gestire. E il covid con le sue conseguenze negative a livello economico non ha aiutato a risolvere il problema. Motivo per il quale l’esecutivo all’interno della legge Bilancio del 2022 ha deciso di stanziare dei fondi per aiutare le imprese in difficoltà. Più nello specifico attraverso la legge 30 dicembre 2021 n. 234, articolo 1 comma 89. Per il periodo 2022-2024 ha deciso di favorire una ulteriore possibilità di uscita dal lavoro con un assegno provvisorio o ammortizzatore pensionistico.
Qualcosa pensato per le piccole e medie imprese in crisi. La misura può contare su un finanziamento di 150 milioni per quest’anno e 200 milioni di euro cadauno per il 2023 e il 2024. Le persone interessate da questa possibilità sarebbero contenute in una forchetta di 10 mila- 20 mila unità secondo le stime eseguite finora.
Un aiuto per favorire le pensioni dei lavoratori di aziende in crisi che è regolato da un decreto del Ministero dello Sviluppo economico che dovrebbe essere pubblicato a breve. Va sottolineato che questo sostegno è dedicato alle piccole medie imprese con 15- 250 dipendenti che presentano un fatturato annuo fino a 50 milioni di euro o il cui bilancio totale non eccede i 43 milioni di euro.
Quale è il requisito fondamentale per la domanda
Requisito fondamentale per accedere all’aiuto è aver subito una diminuzione media del fatturato nei dodici mesi prima della richiesta di almeno il 30% rispetto alla media del fatturato dell’anno 2019. Deve essere inoltre firmato un accordo collettivo aziendale riguardante l’uscita anticipata da parte dei lavoratori interessati.
L’uscita anticipata deve esserlo al massimo di tre anni: ciò significa che entro il 31 dicembre del 2024 bisogna raggiungere o l’età per la pensione di vecchiaia, pari a 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi o quella del pensionamento anticipato. In questo caso si parla di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne con almeno 62 anni di età.
Per coloro che accetteranno sarà elargito un contributo mensile, dove spettante comprendente anche l’indennità Naspi, pari al 90% del trattamento pensionistico lordo che i lavoratori avevano maturato al momento dell’uscita, contributi figurativi annessi.
Per ottenere questo aiuto sulle pensioni, la piccola o media impresa interessata deve presentare la domanda all’Inps almeno 90 giorni prima che il rapporto di lavoro con il dipendente venga sciolto. Essa deve presentare anche l’accordo collettivo nel dossier dedicato.