Lo scudo anti-spread non rappresenterà un impedimento al rialzo dei tassi ma potrebbe rivelarsi un ottimo aiuto. Così ha spiegato il presidente della Bce Christine Lagarde nel suo intervento di Sintra. Quello che alcuni ritengono essere un problema, ha sottolineato, è in realtà una precondizione necessaria.
Bce pronta a tutto contro inflazione
“Il mantenimento della trasmissione della politica monetaria in tutta l’Eurozona consentirà di aumentare i tassi nella misura necessaria” ha illustrato. E seguendo questa linea di azione, non appare esserci nessuna criticità possibile tra l’uso dello scudo anti-spread e la lotta agli alti livelli di inflazione che la Banca centrale europea ha intenzione di portare avanti. Riportare questo indice al livello corretto e stabilizzarlo è una delle missioni più importanti dell’istituto e tassi e scudo non devono essere considerati come antagonisti.
Christine Lagarde sottolinea anche come dovrà essere lo scudo anti-spread. Esso dovrà essere efficace ma allo stesso tempo proporzionato, anche per garantire il percorso che gli Stati membri dovranno fare per raggiungere una “sana politica di bilancio“. Lo scudo della Bce, da quel che è stato chiarito finora, non dovrebbe dipendere da un piano di risanamento del Mes ma a regole meno stringenti come quelle correlate alla Commissione europea o al Next Generation Eu.
Mentre in passato ha avuto senso, spiega la presidente della Bce Christine Lagarde, unire degli strumenti finanziari ai tassi di interesse o all’acquisto di titoli, ora non lo ha più. Non risulta più conveniente e ora che la lotta all’inflazione è ciò che si sta perseguendo, si raggiungono maggiori risultanti optando per una separazione degli strumenti di policy.
Tassi in aumento costante ma graduale allo stesso tempo
“Siamo fermamente decisi a garantire il ritorno dell’inflazione al 2% nel medio termine” ha sottolineato Christine Lagarde. “Abbiamo elaborato una strategia di normalizzazione che ci consente di reagire agilmente al contesto di inflazione elevata“. Citando Leonardo da Vinci ha poi sostenuto come sia possibile abbattere qualsiasi ostacolo se si ha determinazione nell’agire. E proprio in questo modo la Bce intende trattare tutto ciò che si opporrà alla stabilità dei prezzi.
Per quel che concerne i tassi di interesse è stata confermata la volontà di eseguire un rialzo dei tassi di 25 punti base a luglio seguito da uno più alto a settembre, affidandosi a un percorso graduale ma sostenuto e a un approccio che non deve essere considerato come un ritardo nella normalizzazione.
Richiedendo che anche gli Stati membri facciano la loro parte. Il loro apporto è da considerare basilare per il funzionamento generale dell’economia.