La Bce ha alzato i tassi d’interesse di mezzo punto, portando quello principale a 0,50%, quello sui depositi a zero e quello sui prestiti marginali allo 0,75%. La notizia è stata resa nota direttamente dalla Banca centrale europea a margine della riunione del consiglio direttivo.
Bce dà via libera anche allo scudo anti stress
Ha ricevuto il via libera anche lo scudo anti spread. Uno strumento che garantirà la “protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria” e che l’orientamento in tal senso possa essere trasmesso in “modo ordinato” a tutti i paesi che ricadono nell’area dell’euro. Lo scudo sarà inoltre utile affinché “la Bce possa adempiere il mandato di mantenere la stabilità dei prezzi“. La potenza dello stesso, per quanto riguarda la compravendita di bond sarà legata alla gravità dei rischi correlati alla trasmissione della politica monetaria. La Bce ha inoltre sottolineato che gli acquisti di bond non sono sottoposti a “restrizioni ex ante“.
Il rialzo eseguito, pari a mezzo punto, è più alto di quello che era stato annunciato nelle scorse settimane dalla Banca centrale europea. Tale decisione è stata presa per via delle stime aggiornate sui rischi legati all’inflazione ed è stato reso possibile dal supporto assicurato proprio da nuovo scudo anti spread. La presidente della Bce Christine Lagarde è stata chiara su questo punto nel corso della conferenza stampa tenuta dall’istituto.
Evidenziando anche come l’economia europea stia rallentando anche a causa dell’attacco russo contro l’Ucraina. L’inflazione dal canto suo continuerà a fare la sua (negativa) parte, rimanendo “fastidiosamente” alta anche dopo il 2022 a causa del cambio sfavorevole dell’euro nei confronti del dollaro.
Normalizzare tassi di interesse per contenere l’inflazione
Per quel che riguarda il futuro la Bce ha fatto sapere che proseguirà il percorso di normalizzazione dei tassi d’interesse, evidenziando che l’approccio scelto, ovvero quello di uscire in anticipo dai tassi negativi, darà modo al consiglio direttivo di puntare a un approccio per il quale le decisioni sul tema possano essere presi di volta in volta.
La scelta degli intervalli di aumento sarà comunque legata ai dati che verranno man mano raccolti con l’obiettivo di rientrare a un valore di inflazione pari al 2% sul medio termine. Per quel che riguarda lo scudo anti spread la Bce ha voluto sottolineare attraverso un comunicato le motivazioni alla base di questa scelta. Il Tpi, spiega, “rappresenta un ulteriore strumento a disposizione del Consiglio direttivo attivabile per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato” che possono mettere a repentaglio la trasmissione della politica monetaria.
La prima linea di difesa della Bce contro le conseguenze negative della pandemia e i rischi per l’economia rimane “la flessibilità nel reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica“.