Il crollo di FTX si sta rivelando più pericoloso del previsto. Il livello della fortuna bruciata con la sua richiesta di bancarotta assistita ha portato alla luce perdite per circa 30 miliardi di dollari.
Numeri crollo di FTX in crescita
Gli investitori sarebbero estremamente furiosi con l’exchange. E non parliamo di un piccolo gruppo ma di circa un milione di creditori tra clienti retail e istituzionali che sono rimasti vittime del crack di FTX.
I documenti presentati in tribunale parlano di numeri ben diversi di quelli resi noti una settimana fa. Sia per ciò che concerne i creditori, che erano stati identificati in 100 mila circa, sia per ciò che concerne le perdite archiviate.
Secondo le indiscrezioni de Il Sole 24 Ore, solo in Italia vi sarebbero cerca 100.000 clienti della piattaforma di criptovalute sopraindicata. Non aiuta il fatto che Sam Bankman-Fried, il fondatore di FTX dimessosi dalla carica di ceo, abbia utilizzato Twitter per rilasciare dichiarazioni non consone.
Avrebbe infatti scritto che i depositi statunitensi, per quel che gli risulta, fossero coperti. Salvo poi aggiungere con un ulteriore tweet che questo è ciò che ricorda, ma che la sua memoria potrebbe essere “in parte difettosa”.
Niente di certo quindi, senza contare che al momento non si sa nemmeno dove si trovi. In simili condizioni un manager, se non posto sotto custodia, dovrebbe comunque essere reperibile. Secondo il Wall Street Journal starebbe però lavorando per tentare di raccogliere fondi. E aiutare nel risarcimento degli utenti.
Le ultime foto dell’uomo parlano della sua presenza negli Emirati Arabi. Si presuppone che fosse in loco due settimane fa alla ricerca di liquidità per sistemare il problema creato da Alameda Research.
Anche in Italia azioni di protezione
Dopo un periodo di difficoltà le criptovalute sembrano aver ripreso la loro strada verso la crescita di valore. Qualcosa di auspicabile ma sul quale non fare affidamento almeno per il momento. I clienti di FTX, dal canto loro, hanno paura di ritrovarsi come quelli di MTGOX, l’exchange di criptovalute giapponese che, fallito nel 2014, ha mancato di rimborsare i propri consumatori.
Intanto il Siti, il sindacato italiano per la tutela dell’investimento e del risparmio di Milano si sta muovendo con un’azione di tutela al fine di aiutare i clienti italiani della piattaforma. La sua azione si concentrerà sull’applicabilità della procedura prevista dall’Investor compensation fund di Ftx Eu.
Questa prevedrebbe una copertura fino a 20mila euro a favore dei clienti non professionali. Si occuperà anche della richiesta di bancarotta assistita e della partecipazione a eventuali class action.