Il valore dell’inflazione per la Fed è ancora troppo alto e quindi vi è la necessità di un’ulteriore stretta di politica monetaria. È stato utilizzato il termine inaccettabilmente per delineare quanto ancora troppo elevato sia questo valore.
Fed compatta su stretta monetaria
Secondo la quasi totalità di tutti i membri del Fomc, organismo della Federal Reserve statunitense che si occupa delle operazioni di mercato aperto, la situazione richiede che avvenga un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Più nello specifico si parla di un aumento dei tassi dello 0,25%.
Non è la sola cosa che emerge dalla comunicazione di riepilogo della riunione della Fed tenutasi a inizio mese. È stato deciso che la politica monetaria americana debba continuare a essere restrittiva. Soprattutto per ovviare a una mancata presa di posizione sufficientemente dura da tenere ferme le pressioni di tipo inflazionistico.
I funzionari della Fed hanno approvato all’unanimità l’aumento dei tassi di interesse al fine di raggiungere un intervallo compreso tra il 4,5% e il 4,75%.
Ciò che è interessante è che è emerso come nel corso della riunione alcuni consiglieri della Federal Reserve erano pronti ad affrontare un aumento dei tassi maggiore. Mentre altri avrebbero richiesto un rallentamento del ritmo degli aumenti di questi. Con l’obiettivo di valutare i progressi raggiunti e il successivo da farsi. Si è trovata una quadra tra le posizioni, soprattutto perché dalle successive analisi potrebbe dipendere un’ulteriore stretta di politica monetaria.
Tra le ragioni per le quali si è scelto di seguire un incremento minore dei tassi vi è quella di un potenziale ulteriore aumento di un quarto di punto nella riunione Fed di Marzo.
Recessione ancora possibile
In Europa ormai la recessione viene vissuta come uno spettro abbastanza distante. La realtà dei fatti Negli Stati Uniti vuole che questa possibilità non sia stata dismessa. Soprattutto se si affrontano i dati relativi alla crescita lenta della spesa interna privata reale.
All’interno del documento si può leggere inoltre che questo approccio politico restrittivo di tipo monetario deve essere perseguito. E attuato fino a che non vi sia la certezza di un calo reale dell’inflazione . Qualcosa che potrebbe prendere più tempo del previsto per verificarsi.
Pensando all’aumento dei prezzi per la popolazione, le pressioni inflazionistiche potrebbero rimanere ancora alte. Soprattutto in virtù del mercato del lavoro che presenta una forza più solida di quella prevista. Senza contare che quella prima tendenza al calo dell’inflazione si è andata esaurendo molto facilmente. Notando un contemporaneo aumento dell’indice dei prezzi al consumo.