L’Italia si esprimerà contro la dismissione dei motori a combustione. Insieme alla Germania si opporranno al bando previsto per il 2035. Una posizione contro che già che ci aspettavamo in base a ciò che è successo nelle scorse settimane. E ai vari pareri espressi dalla politica nazionale.
Italia grande produttore di motori a combustione
Non va dimenticato che nonostante gli sforzi di adeguamento delle varie case automobilistiche, l’Italia è sempre stato un paese nel quale i motori a combustione sono stati in grado, per oltre un secolo, di sostenere realtà industriali di livello. Il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha comunicato con una nota la posizione italiana. La riunione degli ambasciatori dei paesi dell’Europa vedrà il rappresentante italiano opporsi alla proposta di regolamento europeo che prevede il suddetto bando.
Anche la Germania si allinea alla presa di posizione italiana. Il ministro dei trasporti Volker Wisssing ha infatti addirittura minacciato la possibilità di esprimere il proprio veto sullo stop ai motori a combustione. La sua presa di posizione richiede inoltre che venga creato un regolamento specifico sugli e-fuels, ovvero i carburanti sintetici.
Soprattutto alla luce dell’immensa flotta di veicoli già presente in Germania e per i quali viene richiesto di scendere a un compromesso. Nel caso non si dovesse trovare un accordo i teutonici hanno già messo in chiaro che potrebbe arrivare direttamente il veto.
Entrando nello specifico della posizione italiana, il ministro dell’ambiente ha spiegato che il diniego del nostro paese dipende dal fatto che per raggiungere gli obiettivi ambientali vi sia bisogno di una transizione che sia giusta a livello sociale e sostenibile a livello economico.
Chiusura da parte di Italia e Germania
La chiusura da parte di Germania e Italia potrebbe attrarre verso posizioni contrarie anche Bulgaria e Polonia, che già lo scorso anno avevano comunicato le loro perplessità. I quattro stati potrebbero dar vita a un blocco di minoranza che potrebbe rallentare o bloccare l’iter che porterebbe allo stop, nel 2035, della vendita di motori a combustione.
Va ricordato che i tempi sono molto stretti: la ratifica del provvedimento è prevista per il prossimo consiglio europeo del 7 Marzo. Il Governo italiano rimane sulla sua posizione: l’elettrico non deve essere l’unica strada che può portare alle zero emissioni. Sottolineando che il successo delle auto elettriche dipenderà soprattutto dall’accessibilità di prezzo delle vetture.
Questo pensiero era già stato anticipato di principio da Matteo Salvini nel corso del Consiglio informale Affari, Energia e Trasporti di Stoccolma. E riflette il fronte unico nazionale rappresentato da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.