Tassi di interesse, è pronto il taglio a giugno? Sono diverse le voci nel settore che stanno maturando la convinzione che il prossimo mese il costo del denaro venga effettivamente tagliato.
Cosa succede con i tassi di interesse
Un’idea che nasce dalla lettura dei verbali del Consiglio direttivo di aprile recentemente pubblicati. All’interno del testo si legge proprio di un intervento considerato plausibile dalla BCE per quel che riguarda la prossima riunione di giugno. Qualcosa che sarebbe stato confermato in parte anche dal membro del direttivo della banca Frank Elderson. Il quale ha sottolineato che verranno esaminate le proiezioni. E che verrà fatto un passo avanti nel caso in cui queste dovessero confermare i livelli di fiducia attuali.
Dai resoconti della riunione di aprile è possibile scoprire come un’ampia maggioranza nei membri del consiglio direttivo sia stata, come sappiamo, d’accordo nel mantenere i tassi di interesse invariati. Ma allo stesso tempo, come già sappiamo, è stato confermato che eventuali decisioni in merito al taglio dei tassi di interesse avverranno in base a dati certi.
Prima della riunione di giugno della BCE saranno diversi i numeri importanti che verranno rivelati. Su questi sarà possibile per Francoforte eseguire una valutazione più completa.
I tassi di interesse devono essere abbassati per favorire i consumatori e le imprese. I quali stanno combattendo sia con l’inflazione alta che con l’alto costo del denaro. Ma siamo comunque ben coscienti per combattere l’inflazione alta sia necessaria una politica monetaria restrittiva come quella attualmente in corso.
Attenzione al target ideale da raggiungere
Dobbiamo inoltre ricordare che all’interno del verbale viene sottolineato come se lo scenario debole di crescita dell’Eurozona dovesse perdurare, ci si potrebbe trovare davanti ad aspettative di inflazione disancorate al ribasso in rapporto al target del 2% da raggiungere. Il rischio è di trovarsi ad avere a che fare con un quadro di declino delle attività economiche. Dal quale sarebbe difficile uscire.
È per tale ragione che sui tassi di interesse la BCE si muove con i piedi di piombo. Non solo per evitare di mandare all’aria il lavoro fin qui svolto ma per cercare di non peggiorare la situazione. A prescindere dalle forti pressioni esercitate in tema di tassi di interesse dai media e da alcune frange politiche.
Insomma, c’è la necessità di mantenere i tassi di interesse a un certo livello. Bisogno che perdurerà anche nel momento in cui la politica monetaria verrà modificata in espansiva. Non si può pensare di riscendere sotto quel 2% di inflazione considerato ideale.
Non ci resta che aspettare giugno e vedere se effettivamente si realizzerà il taglio dei tassi di interesse tanto richiesto.