L’illegalità quanto costa al commercio? Se ogni attività fosse gestita in modo corretto e privo di illeciti, sarebbero più alti guadagni dell’intero settore?
L’illegalità pesa troppo
È una domanda che dobbiamo porci, soprattutto perché a quanto emerge da un approfondimento presentato nel corso della giornata della legalità di Confcommercio, la situazione è davvero tragica. Cosa intendiamo? L’illegalità concernente i pubblici esercizi il commercio è salita ancora. Superando i livelli ai quali si trovava prima del covid. Quando parliamo di illegalità parliamo non solo di contraffazione di prodotti ma anche di abusivismo, estorsioni e usura.
Un intero gruppo di attività illecite che pesa come un macigno sui lavoratori regolari del settore e che costa ben 38,6 miliardi di euro. Senza contare i 268.000 posti di lavoro regolari che si trovano automaticamente a rischio.
L’indagine di Confcommercio rileva come almeno il 24,2% dei consumatori, ovvero un quarto di essi, abbia nell’ultimo anno acquistato un servizio illegale o un prodotto contraffatto. Eventualità queste che ci si illude non abbiano conseguenze. Ma che in realtà impattano in maniera evidente sulla sopravvivenza dei commercianti regolari.
Basti pensare che la contraffazione pesa per 4,8 miliardi di euro sull’intero settore, l’abusivismo commerciale 10,4 miliardi mentre quello relativo all’ambito nella ristorazione ha un costo di 7,5 miliardi di euro. A tutto ciò va aggiunta quella illegalità composta da cyber criminalità, taccheggio e quella relativa a furti e attacchi alle attività commerciali.
Mantenere la sicurezza costa
Va da sé che a un costo diretto legato all’illegalità rappresentato dall’atto illecito diretto va aggiunto ciò che bisogna spendere per la sicurezza. Intervistati a riguardo la maggior parte dei commercianti sente in salita il fenomeno dell’usura, seguito dai furti, da violenze e aggressioni, anche di tipo vandalico.
Tutto ciò rappresenta un costo ulteriore a quello rappresentato da una concorrenza più o meno leale. In ogni settore. E vi è la necessità di dar vita a un lavoro comune tra settore e istituzioni, affinché l’illegalità non abbia più il peso che ha tuttora. Non bisogna solamente combattere la criminalità grazie all’aiuto delle forze di polizia, ma bisogna partire dall’educazione civica nelle scuole. Solo in questo modo si potrà cambiare il background nel quale l’illegalità nasce e si sviluppa.
Ovviamente devono essere messe in campo delle soluzioni specifiche per il tipo di illegalità che si vuole combattere. Per quel che riguarda la contraffazione, ad esempio, la Guardia di finanza sta lavorando direttamente sullo smantellare la filiera dei prodotti falsi. Non si sta limitando alla semplice intercettazione e confisca dei prodotti.