Tim ha ceduto la rete a KKR dopo aver ottenuto il via libera dall’Unione Europea. Una delle questioni che più ci si pone è quella che riguarda la gestione dei lavoratori dell’azienda.
Perfezionata la cessione della rete di Tim
Parliamo di ben 36.700 persone, dipendenti della società, delle quali si è curiosi di comprendere la suddivisione e soprattutto il modo in cui verranno gestiti. La vecchia Tim è ora suddivisa in due società distinte: la nuova Telecom Italia e Fibercop.
Tra le tante indiscrezioni al momento mancano proprio quelle relative alla gestione dei lavoratori che verranno suddivisi tra le due realtà. Ricordiamo che Tim ha venduto la sua rete a una squadra di investitori che fanno capo a KKR per 18,8 miliardi di euro.
Un’operazione giunta alla conclusione dopo diversi anni di trattative e senza dubbio numerosi decenni di studio. La rete è stata ceduta alla holding composta da KKR, da F2i, dal ministero dell’Economia, dall’Abu Dhabi Investment Authority e dal Canada Pension Plan Investment Board.
L’operazione è stata perfezionata presso lo studio del notaio milanese Carlo Marchetti e, dobbiamo sottolineare, si è resa necessaria anche per sbloccare tutte quelle criticità causate dal debito accumulato dall’ex monopolista del settore delle telecomunicazioni. Ovviamente ci si aspetta che la vendita comporti anche una maggiore funzionalità di entrambe le società nate.
Cosa si sa della governance di Fibercop
La governance di Fibercop è al momento ancora in sviluppo, ma è già stato sottolineato che come presidente rimarrà Massimo Sarmi. Al quale verranno date delle deleghe operative, con molta probabilità, fino a che non verrà eletto il consiglio di amministrazione. Da questo punto di vista ci sarebbe l’accordo da parte di tutti i soci.
Come amministratore delegato si pensa a Luigi Ferraris, ex Ferrovie dello Stato. Per quel che concerne i dati che la riguardano, Fibercop sarebbe caratterizzata da ricavi per 4 miliardi, un margine operativo di circa 2 miliardi di euro e oltre 20.000 dipendenti. Non mancano al contempo però addebiti per 6,5 miliardi che potrebbero crescere ancora.
La nuova Tim invece sarà comunque gestita da Pietro Labriola. E potrà contare su circa 16.700 dipendenti, un’attesa di ricavo per il 2024 pari al 14,5 miliardi e un margine operativo di 3,75 miliardi di euro derivanti dalle attività brasiliane e dai servizi alle imprese.
Numeri importanti e interessanti. Ma non dobbiamo dimenticare la necessità di definire meglio quella che potrebbe essere la gestione dei dipendenti. Oltre alla suddivisione in due società non si sa nulla di quello che sarà il destino di tutti questi lavoratori. E di quelle che saranno le possibili tutele che li riguarderanno.