BCE, presto nuovo taglio tassi?

La BCE è pronta a dar vita a nuovi tagli dei tassi nei prossimi mesi? È una domanda che in molti iniziano a porsi. Ma questa volta per una motivazione specifica.

Cosa vuole fare la BCE sui tassi

La Fed quest’estate, sul taglio dei tassi, ha tenuto il freno a mano tirato. E in tal senso il premio Nobel per l’economia Paul Krugman è convinto che se non agirà al più presto tagliando il costo del denaro, gli Stati Uniti si troveranno in recessione.

Più o meno lo stesso è l’invito che fanno il presidente dell’ABI Antonio Patuelli e Antonio Tajani alla BCE. E questo al netto della situazione economica italiana. Soprattutto calcolando che al momento è in corso un deterioramento abbastanza rapido della congiuntura globale che sta tenendo le banche centrali sotto scacco.

A prescindere dalle posizioni politiche è infatti impossibile negare che la politica monetaria della BCE, nel momento in cui sarà necessario, dovrà avere la capacità di modificarsi in modo importante. Diversi economisti sostengono che la BCE di Christine Lagarde ridurrà i tassi ogni trimestre fino alla fine del 2025, raggiungendo il 2,25%.

Cosa significa questo? Che con molta probabilità non si farà molto attenzione a un possibile peggioramento del ciclo economico. Dall’altra parte bisogna capire l’atteggiamento della Banca centrale europea in merito ai tassi di interesse. Non si può infatti rischiare che l’inflazione risalga esponenzialmente allontanandosi dall’obiettivo del 2%, portando comunque ulteriore disagio all’economia.

Certo, non possiamo però nemmeno dimenticare che la Germania già si trova in una sorta di recessione e che la situazione dello Stato teutonico potrebbe colpire anche altri Stati membri. La BCE sottolinea che le decisioni dell’istituto sono legate all’arrivo dei dati. Se dovesse essere confermata un’inflazione abbastanza vicina al tasso ricercato, secondo Bloomberg, sarebbe difficile giustificare un taglio dei tassi così spalmato sul lungo periodo.

Necessità di scelte importanti

Insomma, sia la BCE che la Fed si trovano davanti alla necessità di analizzare bene la situazione nella quale si trovano. O meglio quella nella quale si trovano gli Stati a cui sono legati. È inutile sottolineare che né gli Stati Uniti né l’Europa possano permettersi di affrontare una recessione.

E nel caso questa si manifesti, dovranno comunque essere pronti a mettere in campo delle misure rilevanti. Sarà possibile? Non resta che attendere cosa accadrà nelle prossime settimane, quando la situazione in entrambe le potenze sarà più chiara. Questo perché sia le istanze promosse dalla politica che quelle promosse dalle banche centrali risultano essere legittime. E diventa quindi necessario trovare un compromesso che possa funzionare davvero per tutti.

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