Mars compra Pringles per 36 miliardi di dollari. Parliamo di una delle compravendite più grandi del settore degli alimenti confezionati.
Una acquisizione di valore per Mars
Qualcosa che già solo per i marchi coinvolti fa strabuzzare gli occhi anche a chi non ha conoscenza del settore. Parliamo più nello specifico di Mars, gigante nel settore delle barrette caramellate, che acquisisce Kellanova, per l’appunto il produttore delle famose patatine Pringles. Ricordiamoci che questa si è separata nell’ottobre del 2023 dalla Kellogg ed è ben presente nel settore degli snack salati. Sia in America che nel mondo.
Entrando più nello specifico dell’operazione a livello tecnico, Mars pagherà in contanti 83,50 dollari per azione, accompagnando il tutto da un premio del 33% rispetto alla chiusura del 2 agosto. Ovvero prima che Reuters riportasse pubblicamente che Mars stava concludendo un accordo con l’azienda produttrice delle Pringles.
Questa acquisizione avviene in un momento nel quale negli Stati Uniti la vendita di alimenti confezionati è in calo. Kellanova, al pari di altri produttori, si è trovata davanti a difficoltà date essenzialmente dalla ricerca dei consumatori di soluzioni meno costose. Una situazione che dovrebbe far pensare a marchi come Heinz, Kraft e Hershey, che un ritocco ai prezzi sarebbe più che conveniente per le loro finanze.
È stata proprio questa difficoltà del mercato a stimolare gli interlocutori più forti attentare di superare l’impatto dell’inflazione proprio allargandosi verso altri marchi. Dobbiamo anche sottolineare che una certa influenza sulla domanda lo hanno avuto anche il boom dei farmaci per perdere peso e la svolta salutista conseguente.
Annullare effetti inflazione con investimento
Mars non è nuova ha questo tipo di acquisizione se si pensa che ha acquistato per 23 miliardi di dollari anche Wrigley nel 2008. Ciò che conta è il risultato: in questo modo si troveranno nello stesso gruppo Twix, Bounty, Rice krispies treats, Pop tarts. Nonché i waffle surgelati Eggo. Essendovi una molto limitata sovrapposizione tra le offerte delle due società in quanto a prodotti non dovrebbero presentarsi problemi legali legati alla concorrenza. E questo, teoricamente, porterebbe ha una veloce conclusione dell’accordo in essere.
È ovvio che la mossa di Mars punta a sedare, con un investimento ben radicato e preciso, quelle che potrebbero essere le conseguenze dell’inflazione sui consumi. Anche perché, a prescindere da qualsiasi svolta salutista, esistono dei prodotti che comunque rimangono anche per tradizione nell’immaginario popolare. E per tale ragione vengono consumati. Se si pensa alla capacità continua di Pringles di produrre gusti nuovi attraenti, distribuiti anche all’estero, è comprensibile che la Mars abbia voluto puntare sul simile marchio per i suoi investimenti.