Banco Bpm alza l’offerta per Anima e, con la crescita del prezzo, riesce a ottenere anche il sostegno di FSI e Poste Italiane. Cosa è successo nello specifico?
Banco Bpm conquista maggiore sostegno
Molto semplicemente Banco Bpm ha ritoccato al rialzo il corrispettivo dell’Opa su Anima passando da 6,2 euro a 7 euro ad azione e conseguentemente, in tal senso, ha ricevuto degli impegni di adesione sia da parte di FSI che da Poste Italiane per un numero di azioni, in totale, pari al 21% del capitale sociale dell’Sgr che comporta una crescita di Banco Bpm al 43% di Anima.
Lo ha rivelato una nota indicante, tra l’altro, come l’istituto di credito per il prossimo 28 febbraio abbia convocato l’assemblea chiamata alla conferma, tramite approvazione, dell’aumento del corrispettivo dell’Opa. Ai soci viene richiesta, oltre che l’autorizzazione dell’incremento dell’offerta relativa ad Anima, anche l’approvazione della possibilità della rinuncia totale o parziale di una o più condizioni di efficacia che l’offerta non ancora soddisfatto.
Non dobbiamo dimenticare che Banco Bpm ha approvato il nuovo piano industriale con lo scopo di realizzare, per quel che riguarda il periodo 2024-2027, utili netti cumulati superiori a 7,7 miliardi di euro. Un obiettivo che si è prefissata di raggiungere nonostante il calo dei tassi di interesse, garantendo comunque ai soci una remunerazione più alta di 7 miliardi di euro con 6 di questi garantiti a prescindere dall’acquisizione di Anima e dal trattamento regolamentare correlato.
In una nota si legge che per il 2027 l’obiettivo di Banco Bpm è quello di realizzare 2,15 miliardi di utili usando la crescita stand alone dell’istituto per 1,95 miliardi e per 0,2 miliardi l’integrazione di Anima.
Ops di Unicredit confermata come inadeguata
In questo contesto bisogna poi ricordare che attualmente vi è anche un’Ops di Unicredit sull’istituto richiamata in causa dai vertici della banca per evidenziare quanto l’offerta sia non consona rispetto alla capacità della banca di raggiungere degli alti livelli di performance. Prendendo ad esempio, soprattutto, l’aggiornamento degli obiettivi di piano di Banco Bpm.
Un fatto questo nuovamente sottolineato sia dal presidente Massimo Tononi che dall’ad dell’istituto Giuseppe Castagna all’interno nel comunicato legato ai risultati ottenuti dalla banca e al suo piano.
Il giudizio sull’ops di Unicredit nei confronti della suddetta banca rimane negativo. Per quel che concerne i risultati è possibile rivelare come Banco Bpm abbia fatto registrare, a fine 2024, un utile netto pari a 1,9 miliardi di euro in crescita del 52% sullo stesso risultato ottenuto nell’esercizio precedente. Il tutto con un utile netto adjusted salito del 18% è pari a 1,7 miliardi. Numeri che hanno concesso, tra le altre cose, un dividendo di 1 euro a titolo azionario con un pay out dell’80%.