Poste Italiane diventa socio di maggioranza di Tim

Poste Italiane diventa socio di maggioranza di Tim e lo fa acquistando le quote di Vivendi. È un cambio di guida molto interessante quello che si è verificato all’interno dell’ex monopolista delle telecomunicazioni italiano.

Poste Italiane “sostituisce” Vivendi

Soprattutto perché riporta, in poche parole, il controllo italiano all’interno di un’azienda che tuttora rappresenta un punto fermo nella Penisola. Come si è arrivati a questo? È certamente apparso evidente, fin dalla cessione dello scorso mese da parte dei francesi di una parte della loro quota capitale, che questi volessero svincolarsi da Tim. Scendendo dal 23,75% iniziale al 18,3%. Poste Italiane acquista ora un altro 15% della quota francese, consentendo a Vivendi di rimanere all’interno con una partecipazione minima.

In questo modo, Poste Italiane diventa socio di maggioranza. A livello tecnico, parliamo di un’operazione di circa 684 milioni di euro, con ogni titolo del pacchetto di vendita valutato a 0,2975 euro. Dobbiamo sottolineare come non sia stata una sorpresa nemmeno l’azione di Poste Italiane, dato che, grazie a uno swap con Cassa Depositi e Prestiti a livello di partecipazioni, aveva già raggiunto il 9,8% del capitale.

Ciò che è accaduto dimostra come, al momento giusto, sia possibile dar vita a operazioni in grado di cambiare gli assetti in modo significativo. Poste Italiane ha già fatto sapere di non essere interessata a superare la soglia del 25% di capitale, che la obbligherebbe a lanciare un’OPA su Tim.

Ritorna un controllo italiano

Secondo la maggior parte degli analisti, tutto ciò è in linea con l’intenzione dell’Esecutivo di confermare una presenza italiana stabile all’interno di una simile realtà. È importante sottolineare, infatti, come lo scorporo della rete e il conseguente abbattimento del debito abbiano reso Tim molto appetibile per eventuali investitori stranieri. E la lunga parentesi Vivendi ci ha insegnato come questo possa diventare, in alcuni casi, un problema.

Più che altro, perché potrebbe rendere più difficoltosa una gestione aziendale di un certo tipo. Con l’acquisto da parte di Poste Italiane, si può praticamente parlare di una società blindata contro attacchi esterni, avendo comunque la possibilità di sondare il terreno per dar vita a eventuali partnership. L’operazione è ovviamente condizionata sospensivamente dal parere dell’Antitrust.

In una nota, Poste Italiane ha sottolineato come questa operazione sia strategicamente rilevante per il proprio futuro e per quello di Tim. Puntando alla creazione di sinergie in grado di rafforzare non solo le loro posizioni, ma anche il guadagno degli stakeholder, con l’obiettivo di incrementare il lavoro derivante dall’intenzione dell’azienda di rimanere nel suo ruolo a lungo termine.

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