Donald Trump, tira e molla sui dazi?

Donald Trump protagonista di un tira e molla sui dazi? È questa l’impressione che si ha, quando da un lato ne promette di più, ma allo stesso tempo rallenta nel settore automotive.

La politica economica di Donald Trump

Nella celebrazione per i suoi primi 100 giorni di governo, tenutasi in Michigan, il presidente degli Stati Uniti non ha mancato di dare spettacolo. Ancora una volta. Nonostante la politica da lui portata avanti non sembri avere questo successo imponente, se non per ciò che riguarda la lotta contro i diritti delle persone.

Buona parte del suo ultimo discorso ha riguardato i grandi risultati che sarebbero stati raggiunti dalla sua amministrazione in questi primi mesi. Vista dall’esterno, la politica economica di Donald Trump è un disastro, non solo perché rischia di avere ripercussioni in tutto il mondo, ma anche perché non dà i suoi frutti a livello locale.

A causa dei dazi, sono molte le attività, soprattutto quelle più piccole, che stanno pagando nell’immediato. O che lo faranno nel momento in cui questi entreranno in pieno vigore. L’economia americana non si trova a vivere una nuova età dell’oro. E attualmente nella guerra commerciale, soprattutto quella nei confronti della Cina, non si può dire che Donald Trump stia vincendo.

E non solo perché la Cina non ha intenzione di arretrare di un passo nelle sue posizioni. Ma soprattutto perché, onde evitare il blocco di diverse attività importanti provenienti da investitori, il presidente ha dovuto cedere su alcuni punti.

Un approccio contro la popolazione?

Parlando del settore automotive è interessante notare come abbia scelto il Michigan per comunicare che nonostante i dazi del 25% rimarranno, il presidente firmerà un ordine esecutivo con il quale bloccherà le tariffe aggiuntive su alluminio e acciaio.

Una loro somma, infatti, porterebbe praticamente tutte le industrie dell’auto a soffrire a tal punto da licenziare anche quei lavoratori statunitensi che Donald Trump dice di voler difendere. Il presidente degli Stati Uniti ha citato anche le deportazioni di massa dei migranti, i tagli eseguiti per quanto riguarda i lavoratori federali, e la lotta contro quella che lui definisce “follia transgender”.

Una vera e propria lotta contro i diritti umani delle persone, che fa rabbrividire. Ma di cui Donald Trump è fiero. L’ex tycoon ha anche promesso sgravi fiscali, teoricamente coperti dai soldi provenienti dai dazi.

Un’eventualità difficile, se si pensa a quelli che sono già gli effetti di questa politica sulle aziende e sui lavoratori. Dato che a non pagare, o comunque a sentire di meno lo scotto dei dazi, sono solo le grandi imprese.

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