La crisi finanziaria internazionale è un dato di fatto da diversi mesi, ma il nostro Made in Italy riesce ancora a resistere a questa violenta burrasca: in particolare, il comparto alimentare è in grado di crescere a livello mondiale, con le importazioni che hanno cominciato a riguardare paesi come il Brasile e la Russia, tra le due economie maggiormente in rampa di lancio. La constatazione è giunta direttamente dalla sedicesima edizione del “Salone Internazionale dell’alimentare italiano”, il cosiddetto Cibus. L’apertura ufficiale si è avuta ieri nella città di Parma, mentre la conclusione è prevista tra due giorni esatti. Volendo essere ancora più precisi, bisogna sottolineare come in territorio brasiliano vi sia stato un incremento importante dei consumi di pasta, formaggi, pizza e salumi nei vari ristoranti, mentre la Russia ha focalizzato la propria attenzione sul Belpaese in quanto deve all’import ben il 40% dell’intero fabbisogno di cibo.
In aggiunta, non bisogna dimenticare che le esportazioni dell’industria in questione sono aumentate nel corso del 2011, con le previsioni relative ai prossimi mesi che sono anch’esse improntate all’ottimismo. Resisterà davvero questa crescita? Come ha messo in luce Cibus con dei dati opportuni, vi sono vari elementi che possono determinare tale successo, in primis la coesione dell’intera filiera, ma anche l’integrazione tra le attività, il grado di internazionalizzazione all’estero e la capacità di portare con successo i prodotti del nostro paese nei mercati stranieri.
L’evento di quest’anno mette in mostra come di consueto i prodotti dei vari comparti, quello lattiero caseario, la carne, il pomodoro, la pasta, l’olio e i prodotti biologici, insomma tutto quello che può offrire la categoria del food. Inoltre, vi sono altre due fiere più piccole al suo interno: si tratta di Dolce Italia, organizzata dall’Aidepi, e di Pianeta Nutrizione, con Akesios che ha dato vita a un forum relativo a un buon numero di discipline.