Nomisma, la società consulenza fondata nel 1981 e attiva nell’ambito dell’economia applicata, ha provveduto a esaminare anche il settore dei carburanti: in particolare, secondo gli studi effettuati a Bologna è emerso come non esista affatto una doppia velocità per quel che riguarda le tariffe di benzina e gasolio. Che cosa vuol dire tutto questo? Tutto dipende dal collegamento che esiste tra le quotazioni a livello globale e i prezzi alla pompa, oltre a quello che percepiscono i consumatori e gli automobilisti. La ricerca in questione è stata condotta dalla divisione Energia di Nomisma, la quale ha smentito la doppia velocità, ma allo stesso tempo ha messo in luce come la tassazione sui carburanti sia difficilmente sopportabile, tanto che il prezzo medio di benzina e gasolio del nostro paes risulta essere il più alto del continente europeo.
L’argomento è senza dubbio molto attuale, visto che spesso ci si accorge che magari i prezzi dei carburanti tendono a salire in modo molto rapido, ma poi non scendono con lo stesso ritmo, anzi tutto avviene molto più lentamente. Ecco, la società emiliana ha smentito tale concezione e la presentazione dei risultati a cui si sta facendo riferimento è stata fatta dal numero uno di Nomisma Energia, Davide Tabarelli: i dati e le cifre sono stati inoltre ascoltati da Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori, Elio Lannutti, presidente dell’Adusbef nonché senatore dell’Italia dei Valori, e Pasquale De Vita, leader dell’Unione Petrolifera.
Il differenziale tra le tariffe internazionali e quelle nostrane è stato giudicato stabile, non lontano dai quindici centesimi. L’andamento esaminato è partito da un anno ben preciso, vale a dire il 2005, fermandosi poi allo scorso mese di aprile: non è stato trascurato nessun elemento, nemmeno le variazioni che si sono verificate a cadenza settimanale in relazione alla benzina. Infine, è stata svelata la ripartizione del prezzo finale, con 70,4 centesimi di accisa, quasi 31 di Iva e 62 di prezzo internazionale.