Prada, la celebre spa milanese della moda, sta pianificando nel dettaglio l’introduzione di 260 nuovi negozi nel corso dei prossimi tre anni nei principali mercati emergenti: in effetti, l’obiettivo è proprio quello di venire incontro alle richieste di paesi come il Brasile, la Cina e l’intera area del Golfo Persico. Come ha sottolineato opportunamente Patrizio Bertelli, ad del gruppo quotato a Hong Kong, il 2012 sarà caratterizzato da cento nuove strutture, mentre sia nel 2013 che nel 2014 le aperture in questione saranno ottanta. Si tratta di numeri molto importanti e ambiziosi, soprattutto se si tiene conto che i nuovi negozi avviati nel corso del 2011 sono stati settantacinque.
Non è nemmeno un caso che la compagnia stia traendo il massimo vantaggio dal turismo cinese, il quale fornisce il carburante migliore per il mercato europeo, senza dimenticare gli obiettivi che si vogliono perseguire in Medio Oriente. Lo stesso Bertelli ha messo in luce l’espansione recente di Prada in Marocco, in Turchia (in particolare a Istanbul), ma anche in Libano, Qatar e a Dubai. Il mercato brasiliano, poi, viene monitorato da diverso tempo, come tutti quelli che fanno parte del gruppo Bric (Brasile, Russia, India e Cina). In questa maniera si potrebbe giungere a un totale di 674 otulet, nonostante vi siano anche franchising e altre forme di esercizio commerciale.
Altri dati importanti provengono dall’ex Impero Celeste: in effetti, le vendite di beni di lusso in territorio cinese sono destinati a crescere a un tasso annuo del 13,4%, una percentuale che si riferisce al periodo compreso tra il 2010 e il 2020. Un numero così alto non può che ingolosire Prada, ma lo stesso discorso vale per Paul Smith Limited e Michael Kors Holdings, tutti interessati a costruire il maggior numero di negozi nella nazione più popolosa al mondo. Intanto, il titolo della spa ha fatto registrare un +0,1% nelle ultime contrattazioni a Hong Kong.