Morgan Stanley ha realizzato risultati inferiori alle attese nel secondo trimestre, penalizzata dal crollo dell’attività della sua divisione investment banking. La banca ha pubblicato un utile per azione di 564 milioni di dollari, o 29 centesimi per azione, a fronte di una perdita di $ 558 milioni o 38 centesimi per azione, registrata un anno prima. Questa perdita è imputabile ad oneri eccezionali per 1,07 miliardi dollari, o 1,02 dollari per azione, relativi alla conversione delle azioni privilegiate detenute da Mitsubishi UFJ. Il margine di intermediazione netto è sceso del 24%, a 6.953 miliardi di dollari.Morgan Stanley, dopo aver chiuso in rosso i primi tre mesi di quest’anno, torna però in utile, nonostante una flessione del 24% dei ricavi. Morgan Stanley ha realizzato nel secondo trimestre 2012 ricavi netti per 7 miliardi di dollari, per un profitto da attività continuative pari a 28 centesimi per azione. Escludendo gli adeguamenti DVA, debt valuation adjustment, i ricavi sarebbero pari a $ 6,6 miliardi, per un EPS diluito di 16 centesimi. Nello stesso periodo, un anno prima, i ricavi ammontavano a 9,2 miliardi di dollari.
La divisione investment banking ha registrato un declino del 37% dei ricavi, portandosi a 3.234 miliardi di dollari. Il Tier 1 common ratio della banca è pari al 13,5% alla fine del trimestre in esame, secondo i criteri di Basilea 1.
Gli utili dell’unità “Institutional Securities”, che comprende la negoziazione di titoli azionari e obbligazionari, si sono contratti del 63% rispetto allo scorso anno. Anche i profitti nella gestione patrimoniale si sono mossi al ribasso.
“Mentre le incertezze economiche rimangono un freno (…) le nostre attività hanno dimostrato una capacità di resistenza in settori chiave in questo trimestre, e abbiamo fatto qualche progresso verso gli obiettivi strategici”, ha commentato il CEO James Gorman, che ha definito i volumi dell’ attività di investment banking “pigri”.
Il fatturato della divisione di intermediazione dei titoli azionari è sceso del 37% anno su base annua tra aprile e giugno, quello del risparmio gestito del 28% e quello dell’asset management del 4%.
La società ha aggiunto che, a causa del declassamento del rating avvenuto nel mese di giugno, è stato necessario far fronte a 2.9 miliardi di dollari di garanzie extra per la negoziazione in strumenti derivati con le controparti.
Moody’s Investors Service aveva tagliato i rating sulla banca a “Baa1”, tre gradini sopra il livello junk, “spazzatura”, il 21 giugno scorso, come parte di un’ampia rivalutazione delle banche esposte alle attività di mercato, come azioni e negoziazione di titoli obbligazionari.Al 30 giugno scorso l’esposizione netta di Morgan Stanley sul mercato italiano ammontava a 2,25 miliardi di dollari mentre era di 1,6 miliardi di dollari su quello spagnolo.