La banca BNP Paribas ha reso noto risultati trimestrali superiori alle attese, ponendosi in luce tra gli istituti del settore, le cui recenti performance riflettono le difficoltà cui il sistema bancario sta facendo fronte.L’utile del secondo trimestre si è attestato a 1,85 miliardi di euro: un calo del 13,2% che è tuttavia inferiore a quello registrato dalle principali banche europee e che conferma l’efficacia di un “modello di business equilibrato e diversificato”, come ha sottolineato l’amministratore delegato del gruppo, Jean-Laurent Bonnafé. Si tratta inoltre di un risultato che si spinge ben oltre le previsioni degli analisti (1,7 miliardi di media).
Per il direttore generale dell’istituto francese è evidentemente un buon risultato, che lascia ben sperare per il futuro. In Germania, i risultati della banca d’investimento di Deutsche Bank sono scesi di oltre il 60%, con un conseguente dimezzamento degli utili trimestrali. Societe Generale ha riportato un utile netto di 433 milioni di euro per il secondo trimestre, penalizzato da svalutazioni sulle filiali russe e americane.
BNP Paribas, prima della classe, ha inoltre confermato i progressi compiuti per rispettare il più rapidamente possibile le esigenze del nuovo quadro normativo, ovvero gli standard di Basilea III. Alla fine di giugno, il Core Tier 1 era pari dell’ 8,9%: un ottimo risultato, considerato che l’obiettivo iniziale del gruppo era raggiungere un rapporto CET1 (common equity tier 1)del 9% entro la fine del 2012. Praticamente missione compiuta!
Il fatturato ha registrato una flessione dell´8% annua, attestandosi a 10,10 miliardi di euro a causa del declino nel risultato dell´investment banking mentre si confermano stabili le attività retail, a 6,10 miliardi. BNP Paribas ha beneficiato della rivalutazione del proprio debito: i risultati dello stesso periodo del 2011 erano stati onfatti caratterizzati da un onere di 534 milioni di dollari in relazione alla svalutazione dei titoli greci.
Il piano di ristrutturazione, finalizzato a ridurre i bisogni di liquidità, e che colpisce soprattutto la divisione corporate e l’investment banking, ha raggiunto il 90% del target di miglioramento fissato per la fine del 2012. La banca ha già ridotto le sue attività di rischio ponderate di 70 miliardi di euro. La banca è riuscita a controllare i propri costi operativi, che sono scesi del 4% nel trimestre da aprile a giugno.
Lo scandalo della manipolazione del tasso di prestito interbancario, Libor, non riguarda BNP Paribas, ha detto suo amministratore delegato, Jean-Laurent Bonnafé, che giudica il Liborgate “molto negativo per il settore bancario”. Per quanto riguarda il metodo di determinazione del tasso Libor, l’AD del gruppo ha precisato che questo “deve essere completamente rivisto”. Oltre al metodo di fissaggio, particolare importanza deve essere data ai controlli. “Abbiamo bisogno di regole, ma ciò che è più importante è che vengano attuate”.